29 Marzo 2013

FOCUS – Per l’orgoglio. Per capire.

Al di là del valore intrinseco che una sfida come quella che si staglia all’orizzonte tra Inter e Juventus può avere, un valore fatto di decenni di rivalità più o meno sportiva, il Derby d?Italia di domani avrà significati molto diversi per le due compagini in gioco. Da un lato la Juventus, praticamente già scudettata, potrà giocare con il solo obiettivo di battere l’Inter esclusivamente per il gusto di farlo, senza pressioni di altra natura sul groppone; dall’altro i nerazzurri sono invece quasi obbligati a ripetere quanto fatto all’andata a Torino, perché gli obiettivi da raggiungere presentano un percorso impervio, dove solo a colpi di tre punti a partita si può sperare di arrivare alla fine dei giochi con qualcosa di concreto tra le mani.

Vero è che la doppia sfida di campionato tra nerazzurri e bianconeri rappresenta per entrambe le squadre un vero obiettivo a parte della stagione, un obiettivo che si astrae da qualsivoglia calcolo, da qualsivoglia ulteriore traguardo. Un obiettivo che l’Inter ha già raggiunto a metà andando ad espugnare per la prima volta nella sua fin qui breve storia lo Juventus Stadium, circa 5 mesi fa. Un obiettivo che proprio i nerazzurri hanno tutto l’interesse a far proprio in toto per riscattare con un colpo di coda d?orgoglio una stagione fin qui abbastanza deludente, seppur in linea con le aspettative meno ottimistiche. Un obiettivo insomma che Stramaccioni e i suoi giocatori hanno quasi il ?dovere? di portare a casa per dare un briciolo di senso a questa stagione e regalare un piccolo sorriso ai propri tifosi in un?annata costellata perlopiù da sofferenze e malumori.

Oltre all’aspetto prettamente emozionale, però, il big match di domani pomeriggio può offrire anche degli spunti di analisi prettamente tecnica, sia sull’Inter che è, sia sull’Inter che sarà. Ciò perché di fronte ci sarà, senza troppi giri di parole, la squadra più forte da un paio d?anni a questa parte in Italia e, a prescindere dal fatto che si chiami Juventus, affrontarla vuol dire innanzitutto confrontarsi con essa, per capire se i tanti punti di distacco in classifica corrispondano a una così netta differenza di valori anche sul campo. All’andata l’Inter dimostrò di potersela giocare quantomeno alla pari, ora la squadra di Stramaccioni sarà chiamata a dare conferma di quanto fatto vedere a novembre, per far capire fino a che punto la rosa attuale, con annesso progetto tecnico, può essere la base di partenza per impostare la stagione che verrà.

Certo, quella di novembre era un?Inter all’acme della forma (raggiunto evidentemente troppo presto) e fra i mattatori della serata ci fu un certo Milito, oggi infortunato e addirittura con la carriera a rischio. Certo, giudicare l’Inter che scenderà in campo domani anche in chiave futura sarà di per sé riduttivo, vista la ?mini-rivoluzione? che si preannuncia in casa nerazzurra per la prossima estate, ma molti dei protagonisti che sfideranno domani i bianconeri potrebbero vestire la maglia della Beneamata anche il prossimo anno, al netto della succitata rivoluzione. Tra i superstiti potrebbe esserci anche Stramaccioni che, con ogni probabilità, proprio contro la Juventus si giocherà le sue carte migliori per evitare di essere lui stesso spazzato via dalla preannunciata ondata di rinnovamento prevista per giugno.

Dunque, la partita di domani si carica in casa Inter di significati importanti anche in vista della prossima stagione: d?altra parte per una squadra che parte ogni anno con l’obiettivo di vincere non c’è confronto più probante che quello con la squadra che in quel momento sta vincendo di più. Se quella squadra poi si chiama Juventus e c’è dall’altro lato un presidente come Moratti che vive principalmente di passione il calcio e il proprio club, pensare che Inter ? Juventus fra meno di 24 ore possa risultare in casa nerazzurra priva di significato anche per il futuro prossimo, è ipotesi fin troppo azzardata.