Marotta tuona: “Serie A falsata, campionato alterato. L’Inter è stata danneggiata: Conte è preoccupato”
L'amministratore delegato dei nerazzurri tuona contro i vertici della Lega che hanno deciso il rinvio di Juventus-InterIntervistato dalle pagine de La Gazzetta dello Sport, l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta è tornato a parlare della questione rinvii e gare a porte chiuse che ha colpito in particolare la Serie A, tuonando contro i vertici di Lega.
PRESSIONE JUVENTUS – “Mi interessa poco questo argomento per la verità. C’è stata un’indicazione da parte del Governo e va bene, ma una cosa voglio dirla con fermezza: tutta questa vicenda è stata affrontata male, con troppa leggerezza. Andava gestita con tempistiche diverse, anche per evitare certe allusioni. Mi spiego: la Lega aveva deciso per le porte chiuse giovedì, poi venerdì il ministro Spadafora aveva sconsigliato questa strada. A quel punto l’errore è stato del presidente di Lega, Dal Pino, che ha deciso senza interpellare nessuno. Piuttosto avrebbe dovuto convocare un consiglio di Lega straordinario, si sarebbe dovuto discutere insieme sul da farsi, trovare un punto d’incontro tra quanto stabilito dalla Lega stessa e le indicazioni del Governo e invece non è stato fatto. Stamattina (ieri, ndr), abbiamo ricevuto una comunicazione e stop. Non va bene così, la cosa è molto grave. Ecco perché come Inter abbiamo chiesto ed ottenuto un Consiglio di Lega straordinario per domani (oggi, ndr) alle 12. Così avremo modo di discutere del futuro. Perché quel che accadrà da adesso in poi mi preoccupa, per il mondo del calcio”
PREOCCUPAZIONI – “Sono preoccupato per Inter-Sassuolo di domenica prossima. Cosa si fa, come ci si comporta? A porte chiuse non si può giocare, sarebbe assurdo usare uno strumento che solo una settimana prima non è stato considerato adatto per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Le porte chiuse non esistono, stop, fine dei discorsi. E non si parli neppure di rinvio a lunedì: l’Inter ha già subito un danno, abbiamo già pagato a caro prezzo, tre giorni dopo peraltro avremmo l’impegno di Europa League. Dunque la partita si disputi domenica a porte chiuse oppure…”
SOLUZIONI – “Non vedo soluzioni. Il peccato originale è il rinvio di Inter-Sampdoria di domenica scorsa: quella gara si sarebbe dovuta giocare a porte chiuse, soluzione che non piace a nessuno ma che secondo me è inevitabile in queste situazioni. E dico di più: per questa giornata andava usato lo stesso criterio per tutte le squadre, al massimo si sarebbe dovuta rinviare tutta la giornata”
CHIEDERA’ LE DIMISSIONI DI DAL PINO? – “Non so, di certo la sua gestione è stata improvvida. Perché per queste cinque partite la Lega ha preso posizione e invece per Atalanta-Lazio non si è esposta? Quando si giocherà quella partita?”
LOTITO – “No, non penso ci sia la mano di Lotito, assolutamente. Lui è molto dispiaciuto per il rinvio di queste partite. E, come lui, posso assicurare che la decisione ha lasciato insoddisfatte moltissime società”
IL CAMPIONATO RISCHIA DI NON CONCLUDERSI? – “Si, se dovessero saltare altre partite sì. E poi mi chiedo: perché è stata decisa la data di Juventus-Inter prima di quella di Inter-Sampdoria? In base a quale principio?”
SERIE A FALSATA – “Sì, il torneo è falsato. E alterato nei suoi equilibri. Basti pensare solo agli infortuni e alle squalifiche. E poi ci sono gli aspetti psicologici di una squadra, dovuti alla classifica… E ancora: l’Inter è danneggiata, il calendario di maggio è incredibile”
CONTE – “E’ preoccupato, lui come molti suoi colleghi. Per un tecnico non è semplice gestire l’incertezza del calendario, è complicato programmare gli allenamenti, figuriamoci poi pensando al mese di maggio. E per di più non è facile neppure tenere alta la tensione nei giocatori”
REAZIONE INTER – “Nel calcio le motivazioni sono tutto. Non è la stessa cosa per i giocatori essere punto a punto con un’avversaria piuttosto che a 6-8 lunghezze di distacco. C’è il rischio che un giocatore molli in una direzione privilegiando altre strade, in apparenza più semplici”
FUTURO – “Un calendario così è troppo compresso, è giusto tornare a prendere in considerazione l’ipotesi di un campionato a 18 squadre, siamo favorevoli a questa opzione, lasciando libere alcune date infrasettimanali per eventuali emergenze. Adesso siamo senza via d’uscita, dovessimo aver bisogno di ulteriori date per recuperi”
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