Zenga: “Nainggolan può giocare ovunque, anche da falso 9. Mi manca il calcio, è la mia vita”
L'ex portiere nerazzurro ha accettato la panchina del Cagliari prima della sostaNon ha avuto ancora l’opportunità per mettersi in gioco appieno nella nuova esperienza in Sardegna Walter Zenga. L’ex portiere dell’Inter, infatti, poco dopo essere stato scelto ufficialmente dal presidente Giulini come nuovo allenatore del Cagliari chiamato a sostituire a stagione in corso Rolando Maran, si è dovuto arrendere alla sospensione momentanea del campionato a causa del coronavirus. Il tecnico, però, non vede l’ora di mettersi all’opera come dimostra la quarantena trascorsa presso il Centro Sportivo del Cagliari ad Assemini.
Intervenuto questa sera nel corso di Calciomercato – L’Originale su Sky Sport, ecco le sue parole: “Se è più solo il portiere o l’allenatore? Dico l’allenatore! Siamo la categoria di quelli che danno una mano ai giocatori, parlano con dirigente, presidente, staff medico. Abbiamo tutti una famiglia alle spalle, ma alla fine ti ritrovi solo con una sigaretta in mano, pensando a quello che hai fatto”.
CAGLIARI – “Nell’unica partita in amichevole ho vinto 1-0. Ho voglia di tornare in campo come tutti, ma soprattutto manca la voglia di tornare a vivere. Mi manca il calcio, è la passione della mia vita, ma principalmente manca il gusto della vita. Questa esperienza la possiamo paragonare anche a Catania, dove abbiamo fatto bene per un anno e mezzo. Nainggolan può giocare in qualsiasi ruolo, ma ultimamente dietro le punte è stato più incisivo. Ma anche da falso 9, come Totti veniva utilizzato da Spalletti”.
PERSONALITA’ – “Ti giudicano le parole che non ti conoscono. Quelli che ti apprezzano ti consigliano. Non mi preoccupo più dei giudizi della gente, continuo ad essere me stesso e cerco di migliorarmi. Nazionale? E’ stato Marchegiani a rubarmi il posto, non Pagliuca. Noi portieri siamo tutti diversi, ognuno ha le sue caratteristiche. Ma lo scopo della vita è migliorarsi sempre”.
CRAGNO E OLSEN – “E’ molto meglio avere l’imbarazzo della scelta che non avere opzioni. Hai team vincente quando devi prendere una decisione e questa decisione diventa facile. Bisogna sempre mettere il bene del club davanti a tutti e questo non significa essere aziendalisti. Aver sostituito un grande allenatore come Maran non può che fare da stimolo per il mio lavoro. Quello che ha fatto qua è eccezionale, ho trovato un gruppo fantastico e cercherò di continuare quello che lui ha iniziato”.
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