Bellinazzo: “Sul futuro dei campionati la Lega aspetterà il Governo. C’è un motivo giuridico: ecco quale”
La Serie A è spaccata ma, con un comunicato, ha affermato di voler ricominciare a giocareAd ascoltare solo ed esclusivamente gli scienziati, in teoria, il campionato non dovrebbe riprendere mai: troppo complicato organizzare, dopo la quarantena, come suggeriscono i medesimi esperti, i maxi-ritiri per tutte le società, in pratica delle quarantene-bis sino a fine stagione. Complicate, poi, anche le piste dei doppi tamponi a tutti i giocatori e degli allenamenti rivisitati in funzione anti-virus. A complicare ulteriormente la situazione, c’è che la Serie A, sulla ripresa del campionato, è spaccata: e questo mentre la Lega Pro invoca lo stop totale attirandosi anche le antipatie della Serie B. Lo sport non decide e il Governo gioca di sponda e rimanda le valutazioni al mese di maggio.
L’impressione, comunque, è che nel rimpiattino istituzionale si vada sempre più verso una direzione in cui sarà lo sport ad attendere il Governo, e mai viceversa. Questo per un motivo tecnico-giuridico, di cui dà spiegazione Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, intervenuto questa sera in diretta a Sportitalia per fare il punto sui campionati: “C’è una controversia di tipo giuridico in merito alla decisione sulla ripartenza dei campionati – spiega Bellinazzo – Le istituzioni calcistiche aspettano che sia il Governo a chiudere la saracinesca del calcio per evitare controversie con le società, i fornitori e le televisioni. Si vuole evitare questa situazione e si preferisce continuare questo balletto di decisioni tra Governo e istituzioni sportive”.
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