Moratti, sette motivi per tenere Stramaccioni
Massimo Moratti non ha mai avuto un legame così saldo con un suo allenatore come l’ha con l’attuale tecnico nerazzurro, Andrea Stramaccioni. Il presidentissimo nerazzurro, infatti, ha recentemente confermato per l’ennesima volta in stagione che Strama non rischia affatto di perdere la panchina, nonostante il terzo posto sia ormai un traguardo praticamente impossibile.
Andrea Elefante, firma di prestigio della Gazzetta dello Sport, ha elencato ben sette ragioni per le quali il numero uno di corso Vittorio Emanuele non intende esonerare il giocane coach:
1. Manca ancora tutto il finale di stagione da giocare e, cioè, la possibilità di poter dare segnali confortanti nelle prossime otto partite di campionato ma, soprattutto, la semifinale di ritorno di coppa Italia contro la Roma, che, in caso di vittoria, potrebbe garantire l’accesso all’atto conclusivo della manifestazione. In casa del Biscione tutta la compagine è tesa a cercare di realizzare perlomeno questo obiettivo.
2. La fiducia in un allenatore molto giovane ma anche promettente col quale far ripartire un nuovo progetto vincente non è mai troppa, soprattutto a fronte di una stagione dove certamente s’è sbagliato molto ma pure si è incappati in dosi industriali di malasorte accanita. Il sostenere pubblicamente e dall’alto Strama non ha fatto che ricaricare le pile per l’ennesima volta al mister romano, ancora una volta pronto a fare del suo meglio per la causa.
3. Stramaccioni è stato una precisa scelta di Moratti, più consapevole che mai che, in quanto inesperto, il suo attuale allenatore ha anche (e soprattutto, forse) bisogno di sbagliare e di non sentirsi in costante bilico. Il presidente ha più volte ribadito questo concetto rafforzandolo con “Non posso permettermi di cestinare Stramaccioni“. Sceglierlo è stato un rischio, magari, ma Moratti se ne è pienamente assunto le responsabilità. Anche sul fronte dell’incoraggiamento.
4. Le critiche che Massimo Moratti ha spesso rivolto alla dirigenza societaria erano quasi del tutto inedite rispetto al passato: queste denotano una chiara idea del presidente relativamente alle forti responsabilità di alcuni quadri societari nei confronti dell’allenatore, lasciato solo troppo spesso di fronte a delle incombenze in cui un miglior lavoro d’equipe sarebbe stato preferibile (caso Sneijder, vicenda infortuni, etc). La sensazione è dunque che Moratti sia perfettamente conscio che tutte le difficoltà (differenti tra loro e decisamente pronunciate nella loro gravità) attraversate in stagione non abbiano consentito al tecnico di concentrarsi esclusivamente sul suo lavoro, dovendo occuparsi di tanti altri problemi che non dipendevano da lui.
5. La sfortuna dell’Inter coi cosiddetti “fattori esterni”, leggasi errori arbitrali, ha anch’essa il suo peso nelle valutazioni presidenziali. Il Biscione sostiene di essere stato danneggiato per 7-8 punti in classifica, coi quali sarebbe a due passi dalla zona Champions. E’ dunque ragionevole pensare che Moratti sia curioso di sapere come potrebbe andare se Strama avesse tutta la rosa a disposizione per l’intera stagione, cosa capitata per brevissimi lassi di tempo, quest’anno, e senza catastrofi arbitrali.
6. Gli acquisti prenotati per il prossimo anno (Andreolli, Campagnaro, Botta, Laxalt e Icardi) danno la sensazione che il progetto per il futuro sia stato già concordato con Stramaccioni, il quale compila delle “liste della spesa” più ragionate che pretenziose, parametro non indifferente in tempi di FPF e, soprattutto, dopo un anno in cui non si è riusciti a centrare la qualificazione in Champions League. Inoltre Strama costa poco ed è un tecnico abituato a lavorare coi giovani e che non ha problemi a progettare più sul lungo periodo che non sul breve.
7. In caso di eventuale tracollo totale in quest’ultimo scorcio di stagione non è comunque detto che sia l’attuale allenatore a doverne pagare le conseguenze: in quel caso verranno analizzati i come e i perché di quest’eventuale disfatta. Va aggiunto che nessuno dei nomi che circolano per la successione (da Mazzarri a Blanc) convince pienamente né è stato preso seriamente in considerazione. Al momento l’unica ipotesi reale in caso di finale di annata non soddisfacente è una riflessione attenta sulle cause, accanto all’altra, ugualmente importante, di una conferma di Andrea Stramaccioni a prescindere.