Moratti: “Io e Gazzoni avevamo uno splendido rapporto. Noi insieme contro Calciopoli, vi racconto il trasferimento di Baggio”
L'ex numero uno nerazzurro così sulla scomparsa dello storico presidente del BolognaIl calcio a volte è in grado di regalare rapporti ed amicizie più forti della mera rivalità in campo tra le due squadre. E’ questo il caso di Massimo Moratti e di Giuseppe Gazzoni Frascara, lo storico presidente del Bologna scomparso proprio due giorni fa. Nel ricordo che l’ex presidente dell’Inter ha dedicato questa mattina sulla pagine del Corriere di Bologna, è infatti venuta fuori un’incredibile amicizia ed uno smisurato rispetto che anche fuori dal campo legava due uomini che hanno fatto la storia del calcio italiano. Ecco le parole dell’ex numero uno nerazzurro:
Che rapporto aveva con Gazzoni?
“Stiamo parlando di una bellissima persona, umanamente molto aperta, quindi il rapporto tra di noi era molto facile, amichevole. Non c’erano ostacoli, anche se lui era presidente di un’altra società che chiaramente era nostra avversaria. In questo poi ha pesato il fattore Bologna”.
In che senso?
“Per me, detto in tutta sincerità, è sempre stato molto bello venire al Dall’Ara, uno stadio con un pubblico stupendo sempre educato e competente. Poi Gazzoni aveva una straordinaria capacità di accogliere. Quando l’Inter giocava al Dall’Ara, c’era l’abitudine di andare a casa sua prima della partita e poi pranzare al Diana prima di andare allo stadio insieme. Una cosa impensabile in altri contesti. Ma con lui prevalevano l’amicizia e l’ironia. Poi chiaramente ognuno faceva il tifo per la propria squadra, ma la rivalità finiva lì. Non c’era animosità. A Gazzoni volevo molto bene, mi dispiace davvero tanto che non ci sia più”.
Non avete litigato nemmeno quando Baggio lasciò il Bologna per accettare la corte della sua Inter?
“No, per niente. Ci fu una chiacchierata e ci mettemmo d’accordo senza particolari problemi. Baggio, del resto, aveva un peso importante in termini di ingaggio, in un certo senso per Gazzoni venderlo era quasi un obbligo. Certamente gli dispiaceva perdere un giocatore che adorava ma non fu un dispetto da parte nostra. Anzi, ci mettemmo d’accordo senza grandi discussioni”.
In quell’anno rossoblù Baggio segnò anche contro l’Inter: due gol meravigliosi al Dall’Ara
“Impossibile dimenticarli, anche perché in quella partita Ronaldo segnò la sua prima rete in Italia con quella finta incredibile, uno dei gol più belli della sua carriera”.
Ma vi conoscevate prima del calcio?
“Si, assolutamente. Il calcio ha fatto in modo che ci sentissimo più di frequente. E con lui avere un buon rapporto era facilissimo”.
Vi ha accomunato anche la battaglia alla Juve della triade Moggi-Bettega-Giraudo e al sistema di Calciopoli.
“Anche quella vicenda ci ha unito. Lui l’ha pagata più di tutti, anche se, va detto, non ha mai avuto un atteggiamento vendicativo nei confronti di chi l’aveva danneggiato. Era solo molto arrabbiato per quello che la sua società aveva subito. Ha combattuto tanto per difendere le ragioni del suo Bologna”.
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