Beccalossi: “L’Inter è pronta a battere la Juventus. Oriali? Leader silenzioso. Su Conte e Mancini…”
L'ex centrocampista dell'Inter ha partecipato ad una diretta Instagram al fianco di Ciccio Valenti, noto tifoso nerazzurroEvaristo Beccalossi, ex centrocampista dell’Inter, ha partecipato ad una diretta Instagram al fianco di Ciccio Valenti, noto tifoso nerazzurro.
Ecco le sue parole: “Anche se in certi momenti ci sono delle difficoltà, fate quello che vi piace fare. Perché poi la persona giusta si riesce a sfondare. Io sono stato fortunato e ho potuto coronare il mio sogno”.
Piede sinistro o destro: “Nasco destro, ma ho notato che poi allenando il sinistro riuscivo a giocare anche con quel piede. Ci ho messo degli anni per spiegare tutto e far capire però che fossi dentro di natura ma anche quella è stata una fortuna”.
La poca corsa in campo: “Non ce la facevo (ride, ndr). Avevo un rapporto particolare con il mio preparatore. Sono partito da un paesino e poi sono arrivato fino a Milano all’Inter, inizia a fare i primi test. C’erano Oriali, Altobelli che avevano una bella corsa. Io mi giravo, speravo di trovare qualcuno e non vedevo nessuno (ride, ndr). Mi ritrovavo in pezzo a due portieri, dopo mezzo giro staccavo la spina. Menomale che con i piedi me la cavavo”.
Milan o Juve: “La rivale per me è la Juventus. Quando giocavo lì, la sfida era con i bianconeri”.
Lele Oriali: “E’ un leader silenzioso. Sono quelli importanti per un gruppo. Non faceva mai una piega, ti passava da vicino e ti dava una carica incredibile”.
Altobelli: “E’ stato per 3 anni il centravanti più forte in circolazione. Quando è andato via, non ho trovato più un compagno”.
L’Inter del presente: “Mi sta piacendo il progetto che stanno costruendo, i tempi sono cambiati rispetto a quelli di anni fa. La strada sembra essere tracciata. Io credo che quest’anno ha dato una bella botta, l’anno prossimo sarà pronta a battagliare con la Juventus. Non era facile, sono stati anche in testa. Sono sulla strada giusta”.
L’amicizia con Mancini: “E’ un grandissimo allenatore, una bravissima persona. Sono contento che ora sia arrivato in Nazionale perché lo merita”.
Conte: “Ho un bel rapporto con lui, una volta un presidente mi chiamò per parlare con lui dopo la sua esperienza all’Atalanta. Una sera mi trovai a parlare con lui di calcio e fu davvero piacevole”.
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