Montoya: “Inter? Dovevano pensarci meglio prima di prendermi”
Martin Montoya, un nome già iscritto alla lunga lista delle meteore nerazzurre. Arrivato dal Barcellona la scorsa estate, a gennaio è passato al Real Betis senza trovare praticamente mai spazio nell’Inter di Roberto Mancini. Un’avventura sicuramente non positiva e della quale il laterale ex blaugrana torna a parlare ai microfoni di Marca: “Arrivare al Betis può essere […]Martin Montoya, un nome già iscritto alla lunga lista delle meteore nerazzurre. Arrivato dal Barcellona la scorsa estate, a gennaio è passato al Real Betis senza trovare praticamente mai spazio nell’Inter di Roberto Mancini. Un’avventura sicuramente non positiva e della quale il laterale ex blaugrana torna a parlare ai microfoni di Marca: “Arrivare al Betis può essere un passo indietro, ma anche uno o due in avanti. Sapevo che stavo andando in un grande club e l’importante era ricominciare. Durante i sei mesi all’Inter non ho fatto quello che speravo, un calciatore ha bisogno di sentire la fiducia e di sentirsi utile. Ora sono in un grande club, non è un passo indietro. Ogni squadra ha le sue peculiarità. Al Barcellona sembrava tutto irreale, con giocatori fortissimi, poi sono andato in un posto nuovo dove dovevo adattarmi alla città, alla gente, alla lingua… Ed anche il livello del calcio era molto diverso. Ora sono al Betis, che è ancora diverso, ma qui ci si adatta fin dal primo giorno”.
Montoya, poi, conclude: “Cos’è successo in Italia? Non so dirlo. Arrivavo dalla scuola Barcellona, dove bisogna saper giocare bene a calcio, essere offensivi, tenere palla e difendere in blocco. In Italia si pensa molto di più alla tattica, la difesa e Roberto Mancini può aver pensato che venivo da un calcio molto diverso. Avrebbero dovuto pensarlo prima? Sì, chiaramente. Ma non avrei mai immaginato di andarmene dopo soli sei mesi. Il progetto era bello, con giocatori giovani che volevano fari grandi cose, e quello mi aveva conquistato. Pensavo che avrei giocato con regolarità. Quando invece vedi che in cinque mesi contano poco su di te devi trovare una soluzione”.