FOCUS – Zitti tutti, parla Josè
Una battuta per tutti, un pensiero buono o più spesso al veleno, con la finezza e l’eleganza che solo i grandi possono permettersi, Josè Mourinho, un’icona del calcio mondiale, l’allenatore più discusso e più celebrato degli ultimi anni, un uomo sempre al centro dell’attenzione che ci ha regalato pagine e pagine di frasi celebri, i primi capitoli di una saga che è ancora solo all’inizio.
La parentesi all’Inter, come da tradizione, è stata foriera di spunti per il tecnico portoghese che ha sfoderato un’ironia che rimarrà negli annali della storia del calcio, ecco quindi alcune delle frasi più celebri:
AMORE A PRIMA VISTA – Quello tra Josè Mourinho e l’Inter è stato amore a prima vista, Josè cambia mentalità e costruisce prima che una squadra vincente un’idea di società solida: “Quando sono arrivato all’Inter non avevo neanche un ufficio. Quando me ne andrò chi mi sostiuirà ce l’avrà”, vallo a raccontare poi a Josè che in realtà in quell’ufficio sono entrati e usciti tanti dopo di lui. Un tecnico subito orgoglioso di quei colori, di quella storia: “Ho un grande orgoglio di allenare l’Inter, di lavorare per una società che mi piace, con una cultura che mi piace, con i tifosi che hanno vissuto anni difficili e che solamente dopo hanno saputo per quale ragione hanno vissuto questi anni di grande difficoltà. E? un orgoglio per me lavorare nell’Inter, sarò sempre molto felice un giorno di poter dire che sono stato l’allenatore dell’Inter” e ancora: “Pazza Inter è molto bella, io imparo sempre l’inno del mio club è questo è davvero bello. Io amo l’Inter? Sì, perché quando sono arrivato a poco a poco ho capito la storia, i problemi, le cose positive e negative, mi sono dedicato sin da subito ai colori nerazzurri, è il mio modo di lavorare. E l’Inter mi piace davvero molto”
TIFOSI – Un feeling sin da subito indissolubile quello tra Mou e i tifosi, osannato come un eroe dopo la vittoria del Triplete, sempre rimpianto dopo l’addio ai colori nerazzurri. Un rapporto che anche Josè tendeva ad esaltare: “Credevo fosse impossibile avere un?empatia come quella che avevo con i tifosi del Chelsea ma ho trovato anche di più con gli interisti”. Tifosi chiamato anche a raccolta, dopo le vittorie entrate nella storia dell’Inter: “Chiedo ai nostri tifosi di venire all’aeroporto ad aspettare questi ragazzi spettacolari”.
NEMICI – Con il suo arrivo l’Inter comincia a diventare un’avversaria scomoda, nel rapporto con gli avversari Josè tira fuori parecchi conigli dal cilindro: “Sento il rumore dei nemici e mi piace” e come non citare il famoso tormentone Zeru tituli: “Due per noi e zero per gli altri, dico questo con la stessa tranquillità di chi accetterebbe ?Inter zeru tituli?, due per noi e uno per la Lazio, per la Juve zero e Milan zero, però questo è il calcio”.
JUVE – Gli avversari per lo scudetto in quegli anni sono altri ma le frecciatine alla Juve arrivano puntuali: “Non capisco, oggi tutti parlano di quello che è successo in Bayern ? Fiorentina e dovremmo fare gli struzzi su quello che succede a Torino? Solo in Italia c’è un?area di rigore di 25 metri”.
MILAN – Dopo la vittoria di un derby epico, finito in 9 uomini e vinto per ben due a zero, Josè si scatena con la sua solita ironia che irride gli avversari: “Abbiamo dimostrato che potevamo perdere questo derby solo con 6 giocatori, perché con 7 vincevamo uguale”.