Adriano: “L’Inter la mia seconda casa. Sono diventato l’Imperatore grazie ai tifosi. Se ho sbagliato è perché non c’ero con la testa”
Molti i temi affrontati dall'Imperatore, dal rapporto con Maicon passando per il gol segnato al Real MadridIntervenuto nell’anteprima della rubrica Inter Classics sul canale Youtube ufficiale nerazzurro, dedicata in questa occasione alla riproposizione di Inter-Milan 2008-2009, Adriano, oltre a commentare la rete che consegnò la vittoria nel derby ai nerazzurri – la sua ultima in maglia Inter – ha ripercorso anche alcuni momenti vissuti a Milano, non dimenticando il supporto e l’amore dei tifosi. Molti i temi affrontati dall’Imperatore, dalla prima rete da “sconosciuto” al Real Madrid, passando per il rapporto con Maicon:
QUEL GOL NEL DERBY – “Un gol un po’ strano: un gol di testa è stato no? (ride ndr.). Io non l’ho presa apposta con la mano, ho messo la testa troppo giù, poi la palla ha preso la mano, ma non l’ho fatto apposta“.
IL SIGNIFICATO DELLA STRACITTADINA – “Per noi giocatori fare il derby era troppo importante. Emozionante, è la partita più importante per la città. Personalmente andavo in campo sempre nervoso, sapevo che avrei giocato contro calciatori spettacolari, la difficoltà era grandissima. Fare un gol è un qualcosa di impressionante“.
DERBY E BRASILIANI – “C’era molto Brasile in quel derby. Era anche meglio, perché al termine della partita poi chi vinceva scherzava con l’altro. Era una buona cosa. Quando ci trovavamo dopo la partita, parlavamo sempre di cosa era successo durante la partita. Con Maicon ci conoscevamo benissimo, era più facile. Sapeva dove trovarmi, io sapevo dove metteva la palla“.
74 GOL NELL’INTER, QUALE IL PREFERITO? – “Sicuramente quello contro il Real Madrid. Una partita importante per me, perché era la mia prima partita e nessuno mi conosceva. Quello è stato un gol importante nella mia carriera con l’Inter e in Italia. Ci eravamo allenati sulle punizioni io Seedorf e Materazzi, loro hanno visto che calciavo bene e forte. Durante la partita Seedorf mi ha chiamato per dirmi che Marco voleva battere la punizione, e poi Seedorf gli ha chiesto di lasciarmi tirare. Per me è stata una sopresa, non sapevo avrei tirato io la punizione. Una cosa meravigliosa, grazie a dio ho tirato una bella punizione. Per i tifosi è stata una gara importante, per vedere chi fossi, prima non mi conoscevano. Grazie a dio feci il mio gol all’esordio, menomale è andata bene. L’Inter ne aveva bisogno“.
MODELLI ECCELLENTI – “Ho imparato tantissimo con Mihajlovic, anche con Recoba. A fine allenamenti eravamo lì ad allenare le punizioni, quello mi ha dato una forza in più. Grazie a loro che mi hanno insegnato tantissimo“.
LA DOPPIETTA CON L’UDINESE – “Menomale che giocai quella partita con l’Udinese, altrimenti prendevo la multa perché sono arrivato in ritardo, quindi dovevo fare qualcosa in più (ride ndr). Menomale che è andata bene“.
IL RINGRAZIAMENTO AI TIFOSI – “Ringrazio i tifosi che mi hanno fatto diventare l’Imperatore. Li ringrazio per tutti i momenti che ero con loro, ho sempre detto che l’Inter fosse la mia seconda casa e lo è anche oggi. Se poi alla fine ho sbagliato un po’ è perché non ero a posto di testa, poi mio padre è morto, non ero io. Ho cercato di andare via per quello, era una cosa personale, non perché non volevo più stare nell’Inter, non ero a posto con la testa. Chiedo scusa e allo stesso tempo ringrazio, perché sono stato accolto bene e spero un giorno di poter tornare a salutare tutti, mi avete sempre supportato e aiutato nei momenti difficili“.
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