Verso Shakhtar Donetsk-Inter, Lucescu avvisa: “Ecco il punto debole che Conte deve sfruttare. Io tiferò…”
L'ex tecnico dei due club spiega i segreti dello ShakhtarIntervenuto in collegamento dagli studi di Sky Sport, l’ex allenatore di Shakhtar Donetsk ed Inter Mircea Lucescu ha spiegato i segreti del club ucraino, che ha allenato per 12 anni, e consigliato all’Inter come poterlo battere e passare in finale di Europa League. Ecco le sue parole.
Kiev – “Avevo bisogno di tornare in campo e dare ancora qualcosa ai giovani, vivendo il calcio. Shakespeare diceva che prima di morire è bene vivere, quindi io ho deciso di fare così. Per lo Shakhtar rimango una leggenda, però avevo bisogno di tornare in campo e sentire l’atmosfera del calcio, che è meravigliosa. Non avevo bisogno di soldi o di un contratto, solo del campo. Penso di essere anche un bell’esempio per le persone della mia età”.
Shakhtar Donetsk – “In questo momento è difficile batterli, sono arrivati ad un’organizzazione di gioco importante. Giocano con calciatori dal livello tecnico molto alto, non sarà facile per l’Inter. Sarà difficile recuperare la palla, sarà una partita molto interessante. Lo Shakhtar sa ed ama controllare il gioco e le partite, mentre l’Inter ha un’organizzazione perfetta. Noi abbiamo creato un sistema molto importante, con giocatori ucraini in difesa e brasiliani in attacco, così che possano portare qualità tecnica. Il merito di questi risultati è tutto del presidente e di quello che ha creato, che ‘costringe’ anche i vari allenatori ad adattarsi al sistema dello Shakhtar, e non viceversa”.
Punto debole – “In questo omento in Ucraina sono la squadra nettamente più forte. Il sacrificio dei giocatori dell’Inter sarà essenziale, perché poi in attacco hanno grande qualità. Mantenere l’organizzazione che chiede Conte sarà determinante, così come le sue ripartenze”.
Giocatore più pericoloso – “Ultimamente è cresciuto molto Alan Patrick. Nel corso degli anni è migliorato e si è integrato al meglio col sistema dello Shakhtar, ed ora è una figura fondamentale a centrocampo. Poi come individualità Marlos è eccezionale, così come il goleador, Júnior Moraes. Senza dimenticarci Kovalenko“.
Pyatov punto debole – “Anche lui è maturato molto, è vero che ha sbagliato tante partite importanti però non posso dire che sia il punto debole. Negli ultimi anni è stato fondamentale per la squadra, la sarà dirigere da dietro”.
Tifo – “Sicuramente per primi tiferò per i miei ragazzi dello Shakhtar, però l’Inter è la mia squadra in Italia. Anche se forse adesso cambierò tifo, con Pirlo e Baronio dall’altra parte!”.
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