Sabato sera Inter e Bologna si sfideranno in occasione della 29a giornata di Serie A. Il Corriere di Bologna ha intervistato lo chef Bruno Barbieri, nonché tifoso nerazzurro e rossoblù: “Bolognesi si nasce, interisti si diventa. Siamo pochi in Italia a tifare per due squadre. Ma se nasci a Bologna, come fai a non tifare per la squadra della tua città?.
E perché l’Inter, chef?
“Io amo il calcio, i giocatori e le loro performance. Dell’Inter in realtà mi piaceva la maglia. Quando sei ragazzino ti innamori anche di quelle cose lì. Quindi le righe, i colori. Così ho iniziato a tifare Inter. Poi credo sia un po’ come nel basket a Bologna. O sei virtussino o fortitudino. E io ho sempre tifato per la squadra da fighetti, la Virtus. Così nel calcio: l’Inter, non il Milan. E quest’anno abbiamo un allenatore che stimo moltissimo: Mancini. È civettuolo nelle scelte. Tirato nell’aspetto. Super”.
“Tutti vorremmo vincere tutto. Ma come in Masterchef alla fine vince solo uno. Io sono sicuro però che in Champions ci arriviamo. Ci vuole tempo. Una squadra non si fa in cinque minuti: è come una brigata di cucina, serve tempo per trovare gli uomini e gli equilibri giusti”.
Chi lo vince il campionato?
“Nel calcio ci sono i cicli. E questo lo vincerà di nuovo la Juve“.
L’Inter dove arriva, invece?
“Non è facile avere un presidente che c’è un giorno sì e tre no. Ma ci siamo mondializzati con Thohir. Abbiamo un presidente che viene dall’altra parte del mondo”.
Sabato intanto si gioca il suo derby, chi vince?
“Mi sento già male. Spengo la tv e poi ci vediamo il giorno dopo. Io vedo un pareggio. Anche perché contro le big il Bologna fa sempre meglio. All’Inter un punto può andar bene per la Champions, al Bologna serve per dormire sogni tranquilli. E comunque sabato avrò il cuore spaccato a metà”.
Le piace anche l’ex milanista Donadoni, o la sua metà interista non apprezza?
“No, no. Mi piace eccome. Leggo che interessa alla Nazionale e ad altre squadre. Ecco. Che non rompessero le balle: vogliamo tenercelo noi, Donadoni “.