FOCUS – La fine di Telles
Arrivato con i crismi di un titolare inamovibile, ora si ritrova in panchina.Nella rosa ancora incompleta di un’Inter che pone le basi per la prossima stagione, c’è un tallone d’Achille ben visibile e oggetto di numerosi discussioni: i terzini. Il lotto dei difensori esterni è variopinto e più volte durante l’anno Mancini ha cambiato in corsa le gerarchie in cerca dell’assetto migliore, ma il valore medio degli interpreti non è propriamente all’altezza di una squadra che punta a tornare in Champions League. Quando la stampa ipotizza la formazione dell’anno successivo, da qualche stagione a questa parte, cambia sistematicamente i terzini, auspicando che l’Inter si muova sul mercato. Quest’estate, la Beneamata si è mossa e ha portato a casa uno dei migliori interpreti nel ruolo di esterno sinistro di difesa sul mercato, il brasiliano Alex Telles.
Ora, ad aprile appena iniziato, l’Inter sembra in procinto di alzare bandiera bianca per la lotta al terzo posto e nella gara che segna la caduta, quella contro il Torino, è rientrato in campo Davide Santon, per sostituire lo squalificato D’Ambrosio. Di Telles nessuna traccia, come nelle ultime 4 partite, in cui è rimasto in panchina. Bocciatura? Il girone di ritorno se l’è goduto da spettatore e molti si domandano se, alla luce del buon girone d’andata, sia il caso di tenerlo fuori a beneficio di interpreti non più affidabili. Nell’ultimo periodo, la coppia Nagatomo-D’Ambrosio sta vivendo un buon momento agli occhi di Mancini, vista anche la loro duttilità nello schierarsi quasi indistintamente su entrambe le fasce, ma la loro stagione non è di certo continua: entrambi hanno commesso errori gravi in più occasioni, o disputato disastrosi, mentre il brasiliano, quando chiamato in causa, ha dimostrato caratteristiche interessantissime. Il piede sinistro è morbidissimo, caratteristica per nulla trascurabile per una squadra che attacca molto sulle fasce quale è l’Inter, in più ha rapidità adatta per percorrere tutta la fascia, in pieno rispetto della sua tradizione calcistica, sempre attenta alle doti offensivi dei suoi laterali bassi. Quando è stato acquistato in prestito con diritto di riscatto dal Galatasaray, Telles è arrivato infatti con l’etichetta del classico terzino brasiliano che viaggia in carrozza nella metà campo offensiva ma che in quella difensiva si lascia andare a numerose leggerezze: sicuramente la sua inclinazione è molto più propositiva rispetto ai classici esterni bassi europei, ma anche difensivamente è migliorato molto e spesso gli altri interpreti nerazzurri si concedono qualche errore. Se la sua bocciatura dipendesse da un’eventuale intenzione di non riscattarlo sarebbe un discorso a parte, ma se consideriamo solo il campo, il valore assoluto del giocatore ex Galatasaray è nettamente migliore.
La sua esclusione appare molto enigmatica, visti i presagi di inizio anno, quando un terzino di questo valore sembrava in grado di sbaragliare la concorrenza di ruolo. Eppure ora osserva dalla panchina i match di questa Inter di fine stagione. Non resta che aspettare le mosse della società e vedere se verrà fatto un investimento sul classe ‘92, che per prospettive e valore potrà assicurare una copertura di qualità sul fianco dolente dell’Inter.