Icardi spiega: “In Italia mi criticavano perché toccavo pochi palloni. Ecco qual è la verità”
Il bomber argentino ricorda il suo periodo in Serie ADopo aver spiegato come ha vissuto l’ultimo anno in prestito al Paris Saint-Germain, Mauro Icardi, intervistato dai microfoni di DAZN, ha parlato delle differenze tra Serie A e Ligue 1, tornando anche su uno dei temi più chiacchierati quando era in Italia: i tocchi di palla in ogni partita. E proprio riguardo questo, Maurito si difende: “In Italia sono stato criticato molto perché toccavo pochi palloni, però ad essere sincero il mio gioco è sempre stato così. Stare nell’ombra e poi apparire al momento giusto”.
Poi, prosegue: “Stando qui oggi, con la qualità che hanno i miei compagni, tenendo sempre il pallone e imponendo il gioco, credo sia opportuno stare sempre pronto in area per quando arriva il pallone giusto. In Italia si gioca in modo molto tattico e in questo la Ligue 1 è simile: le squadre si mettono tutte compatte in difesa ed è difficile segnare. Devi approfittare del momento giusto per fare gol. Quando uno segna è la coronazione del suo lavoro settimanale, lo sforzo che fai sacrificando tante cose vivendo lontano dal tuo Paese. Segnare è un premio”.
Infine, la chiusura sulle differenze tra Serie A e Ligue 1: “Sono due campionati molto diversi, in Italia il gioco è più tattico mentre in Francia molto meno. Ovviamente siamo il PSG e le avversarie ci aspettano in difesa, quindi non c’è tanto margine per giocare facilmente. Ma è una cosa che ho già vissuto nella mia tappa italiana: all’Inter ci trovavamo nella stessa situazione, quindi ero già abituato”.
>>>Sostienici su Patreon per avere accesso ai contenuti esclusivi<<<