Paganin: “Conte quest’anno mi sembra rassegnato. Inter in crescita? Faccio fatica a credergli”
L'ex difensore nerazzurro non risparmia critiche al tecnico lecceseSta crescendo sempre di più il malcontento della tifoseria interista intorno alla figura di Antonio Conte. Non va dimenticato, però, che la scorsa stagione il tecnico leccese è riuscito a raggiungere risultati incredibili alla guida dell’Inter, giocando una finale di Europa League e chiudendo il campionato ad un solo punto dalla Juventus. Durante le prime battute dell’attuale annata si sta vedendo una squadra sicuramente non al top della forma, ma che sta cercando di impostare un calcio più avvincente fondato sul dominio del gioco. L’ex difensore interista Antonio Paganin, intervistato sulle frequenze di TMW Radio, ha spiegato di non aver visto fino a questo momento alcun tipo di crescita da parte dell’Inter. Ecco le sue parole:
Come commentare il ko contro il Real? Conte parla di crescita del gruppo:
“I numeri non mentono. Con l’aggravante poi che è stato completato l’organico di una squadra che era già stata sistemata a gennaio e poi a giugno. Nessuno in Serie A ha fatto il mercato dell’Inter, su un gruppo già altamente competitivo. Quest’anno sembra che Conte sia rassegnato, mentre ogni volta che interveniva lo scorso anno parlava di una battaglia. Parla di crescita esponenziale? Faccio fatica a credergli. Il Real Madrid non era stratosferico, ha fatto fatica nelle prime due uscite”.
Ha una rosa all’altezza Conte?
“L’Inter in attacco ha Lukaku, Lautaro, Sanchez e Pinamonti. La Juventus ha solo Morata, la Roma ha solo Dzeko, solo il Napoli si avvicina in termini numerici e di qualità. L’Inter ha poi Nainggolan e Vidal a centrocampo. Il problema è che il Milan, con poco o niente, è primo in classifica. Lì c’è stata una crescita esponenziale, all’Inter no”.
Rendimento dei nuovi acquisti in calo. Come mai?
“La ripresa ha visto dei ritmi frenetici. Atalanta e Inter fanno dell’intensità la loro arma vincente. La difficoltà di questo campionato sono i ritmi degli impegni. Si gioca sempre, quindi l’impressione è che alcuni giocatori siano schiavi di questi ritmi frenetici. Il Liverpool per esempio ha fatto un turnover massiccio, ma anche la squadra di Klopp ha subito in stagione”.
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