Gravillon chiama l’Inter: “La seguo sempre, sogno di essere titolare un giorno. Quel provino con Casiraghi…”
Il difensore francese classe 1998 è in prestito al LorientAndrew Gravillon, difensore francese classe 1998 di proprietà dell’Inter e in prestito al Lorient, si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per tracciare un primo resoconto della sua esperienza in Ligue 1 e per parlare del futuro.
Ecco le sue parole: “Ligue 1? E’ il sogno che si realizza, da bambino guardavo in tv la Ligue 1, sinceramente è come aver vinto un trofeo. Lo avevo detto ai miei agenti, volevo fare un’esperienza in Francia. Ho trovato un campionato diverso – spiega – anche dal punto di vista tattico. Ci sono molti giocatori bravi individualmente, le gare sono sempre aperte fino alla fine, bisogna tenere alta la concentrazione. Poi in campo vedi tanti giovani interessanti ed hanno la possibilità di mettersi in luce”.
L’idolo da bambino: “Sicuramente Lilian Thuram. Una grande carriera, mi ispiro tantissimo a lui”.
Il provino e il primo approccio con l’Inter: “Eravamo 40 giocatori, Casiraghi è venuto a vedermi due volte, poi mi ha portato in Italia per due tornei. Un momento indimenticabile è stato quando Pierluigi mi ha detto ‘ad agosto ti faccio firmare’. Che emozione quel giorno in ufficio! Per me è stato come un secondo padre, mi ha regalato una grande chance”.
L’Inter nel futuro: “I nerazzurri li seguo sempre. L’Inter resta il mio obiettivo, è la squadra che ha avuto fiducia in me, il sogno è di essere titolare nel club di Zhang. Ora però penso a giocare più partite possibile col Lorient, poi i due club decideranno cosa fare”.
L’esperienza in Serie B: “L’anno che mi è servito di più a livello formativo – ricorda Andreaw – è stato a Pescara, grazie a Zeman e Pillon, mi hanno fatto crescere molto a livello tecnico e di mentalità, è la stagione nella quale ho giocato di più, con due gol e ottimi risultati”.
Il Lorient come una famiglia: “E’ una piccola città sul mare come Pescara, molto appassionata; nonostante il Covid ho visto cinquemila persone allo stadio, ho potuto osservare il loro modo di vivere il calcio. Il Lorient è come una famiglia, la mattina ci ritroviamo per fare colazione e poi a pranzo. Più o meno come in Italia, ma ora mi ritrovo vicino casa, con la gente che parla la mia stessa lingua”.
Sogno Nazionale: “Il ritorno in Francia cambia le cose; il mio secondo obiettivo è andare in nazionale. Un grande sogno per tutti i calciatori francesi vestire quella maglia, lavorerò forte per andarci”.
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