ESCLUSIVA – L’ex Spezia Cagni: “La difesa iniziale non funzionava, Conte bravo nel cambiare”. Poi l’opinione su Italiano e sul mercato
Il tecnico ha presentato la sfida in programma domaniDomani pomeriggio l’Inter sarà in campo al Meazza contro l’ottimo Spezia di Vincenzo Italiano. Per presentare la sfida, Passione Inter ha intervistato in esclusiva l’ex allenatore dei liguri Luigi Cagni.
Lo Spezia di Italiano sta stupendo tutti in questa prima fase di campionato
“Si tratta di una sorpresa, io stimo Italiano. Lo conosco bene perché è stato un mio giocatore, ha già vinto due campionati: ha cambiato numerosi giocatori rispetto alla scorsa stagione e nonostante questo sta facendo grandi cose, quindi vuol dire che ci sono le capacità. Quella ligure è una squadra organizzata, anche se rischia un po’ perché tende a giocare all’attacco”.
Cosa deve temere l’Inter?
“Parliamoci chiaro, l’Inter non può preoccuparsi dello Spezia. Però non deve scendere in campo pensando di aver già vinto la partita, perché bisogna rispettare tutti. Ma la realtà è che ci sono molti giocatori nerazzurri esperti, che sfideranno giovani con pochissima esperienza in Serie A. Nonostante tutto, gli uomini di Italiano proveranno a mettere in difficoltà quelli di Conte”.
Conte sembra aver ritrovato l’equilibro, con maggiore attenzione alla fase difensiva. Cosa è cambiato?
“Come ho detto anche ad inizio campionato, c’è stato un periodo in cui la retroguardia non funzionava: se hai la tre difensori non puoi avere esterni alti ed un centrocampo offensivo, perché altrimenti chi gioca dietro va in difficoltà. Conte l’ha capito ed ha cambiato. Poi dipende dall’avversario, con le squadre da metà classifica puoi rischiare qualcosa in più, ma in altre occasioni devi essere attento”.
Nonostante le critiche ricevute sugli acquisti “esperti”, Conte ha avuto anche il coraggio di lanciare giovani
“Quando entri in una società come l’Inter ed hai un solo obiettivo, la vittoria, allora non puoi avere troppi giovani. Hai bisogno di calciatori di qualità per lottare, intorno metti dei calciatori che possono crescere: ricordo quando andai a trovare Guardiola a Barcellona, e mi disse che una cosa: lui voleva sedici giocatori di grande qualità e poi cinque o sei da lanciare. Credo sia la chiave giusta”.
L’eliminazione dall’Europa può rappresentare un vantaggio in ottica campionato?
“Non cambierà nulla sino a febbraio, però i campionati si vincono e si perdono nelle ultime otto partite. Lavorare per un’intera settimana, con un organico forte come quello nerazzurro, è senza dubbio un grande vantaggio”.
Cosa serve all’Inter sul mercato?
“Secondo me la prima cosa da fare è riuscire a mandare via giocatori che non vanno bene a Conte: penso a gente come Eriksen, Nainggolan e Vecino. Poi serve un centravanti di riserva che dia fiato a Lukaku, perché per il gioco che fa il tecnico un centravanti con quelle caratteristiche serve”.
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