Inter-Sassuolo, il virologo Pregliasco: “Rinvio? Necessaria massima precauzione. I nazionali restino fermi”
Il parere sulla vicenda del Direttore Sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di MilanoNegli ultimi giorni abbiamo assistito alla costruzione di un caso mediatico dalle dimensioni colossali in seguito al rinvio di Inter-Sassuolo, match previsto ieri sera e posticipato per precauzione alla luce dei quattro contagi venuti fuori in casa nerazzurra nel giro di poche ore. A tal proposito, sulle pagine di calciotoday è stato intervistato il famoso virologo Fabrizio Pregliasco, il quale ha espresso un pensiero ben preciso dinnanzi a quanto accaduto nei giorni scorsi. Queste le sue parole:
E’ giusto fermare Inter-Sassuolo?
“E’ necessario avere un margine di discrezionalità in base al contesto dell’indagine epidemiologica. Da parte della società non c’è mai stata una comunicazione precisa su come sia avvenuto il contagio. In casi come questi può esserci maggior preoccupazione, perché spesso sono i casi sparsi, che non hanno una correlazione o un contagio diretto, a spaventare maggiormente”.
Inter-Sassuolo è stata subito rinviata, ma ci sono altre squadre che hanno giocato anche con un maggior numero di giocatori contagiati. Non è un controsenso che alcune ATS agiscano in un modo e altre no? Bisognerebbe agire sempre come Inter-Sassuolo?
“Bisogna valutare caso per caso. Sicuramente siamo in un andamento epidemiologico piuttosto brutto, quindi è necessaria la massima precauzione verso il possibile rischio di contagio”.
In queste ore, uno dei temi più discussi è quello relativo alla possibile partenza dei giocatori dell’Inter per le gare con le proprie Nazionali. Non è un rischio farli viaggiare?
“Va valutato, al di là dell’appartenenza ad una specifica nazione, l’occasione di contatto. Magari un giocatore non è andato agli allenamenti, evitando un contatto diretto. Deve essere analizzato caso per caso”.
Secondo lei sarebbe giusto trattenerli e non farli circolare?
“Se tutti hanno avuto la stessa tipologia di contagio allora devono rimanere tutti fermi”.