Liverpool-Inter, le PAGELLE: Skriniar mostruoso, Sanchez rovina tutto
I voti dei nerazzurri in campoHANDANOVIC 5,5 – Mai chiamato davvero in causa regala una palla goal clamorosa con un’uscita inspiegabile, il palo lo salva.
SKRINIAR 8 – Avvio molto attento su Mané, salva un goal già fatto su un corner avversario e si procura una punizione molto pericolosa con una progressione offensiva importante. Con il passare dei minuti si erge ad autentico muro, stoppando sul nascere un gran numero di ripartenze pericolose. Mostruose alcuni salvataggi nel secondo tempo.
DE VRIJ 7 – Buona chiusura su Robertson nei primi minuti, attento come a inizio stagione, gestisce con autorevolezza la sua porzione di campo, con diverse chiusure importanti. Sostituito a fine primo tempo. (D’AMBROSIO 6 – Entra discretamente, sia in difesa che in attacco)
BASTONI 7,5 – Parte molto alto, supportando Perisic nei tentativi iniziali di spinta a sinistra, la fascia “forte” dell’Inter all’andata. Attento nei primi minuti sugli strappi di Salah. Dimostra i propri piedi buoni con un lancio meraviglioso per Perisic, non sfruttato e con il pressing arriva addirittura a disturbare il portiere avversario. Gioca una grande partita anche in fase di contenimento.
DUMFRIES 5 – Sta molto alto per cercare di far rinculare Robertson, ma pecca un po’ di precisione. Anche in fase offensiva è in difficoltà e non riesce mai, nemmeno in campo aperto, a farsi valere. L’unico veramente sottotono nell’Inter, perde un’infinità di palloni in entrambe le zone del campo. (DARMIAN S.V.)
VIDAL 6,5 – Pronti via perde una palla pericolosa. Sembra comunque nel vivo del gioco ma sempre un secondo troppo lento. Ha molta voglia e si fa vedere anche in profondità, senza però mai trovare grandi guizzi e anzi, cercando a volte giocate che si rivelano imprecise e rischiose. Più che lento di gambe, sembra lento di testa: pensa sempre troppo a cosa fare. Col passare dei minuti peggiora la propria prestazione, stoppando male palloni facili e perdendo palle molto pericolose. Non ha più fiato e concentrazione per partite tanto agonistiche. Nel finale di primo tempo si prende un giallo giusto ma forse non necessario, visto che aveva dei compagni vicino. In avvio di secondo tempo peggiora ancora, stanco e spompato risulta più dannoso che utile, ma stringe i denti e dà tutto, soprattutto quando l’Inter rimane in 10. Sbaglia tanto, ma mezzo voto in più per un salvataggio miracoloso sulla linea di porta a goal praticamente fatto se lo merita tutto.
BROZOVIC 6,5 – Ogni volta che c’è confusione a centrocampo arriva lui, con calma e classe, a rimettere ordine. Porta a scuola più di una volta palla al piede i mediani del Liverpool, regalando giocate fantastiche. Con il passare dei minuti però perde diversi palloni facili, che compensano quanto di buono fatto in precedenza. (GAGLIARDINI 6,5 – Entra con grande personalità, dando tutto e recuperando tanti palloni: bravo gaglia, che personalità!)
CALHANOGLU 5,5 – Butta all’aria con un brutto passaggio un contropiede 3 contro 3. Nei primi minuti il peggiore dei 3 di centrocampo. Cresce poi alla distanza, anche se resta sempre un po’ bloccato e poco propositivo. Calcia una buona punizione dal limite, un po’ troppo centrale forse, ma è bravo Alisson a respingere. Spreca una gran palla di Perisic per segnare nel secondo tempo. (VECINO S.V.)
PERISIC 6,5 – Avvio meno brillante dell’andata, prova a puntare Arnold senza successo, ma alla lunga poi si sblocca e corre con maggior continuità. Mette un paio di buoni cross per Lautaro ma i centimetri di vantaggio di Van Dijk sull’argentino sono troppi. Rimane comunque l’unico a cercare con insistenza di rendersi pericoloso e aiuta alla grande la squadra anche in difesa.
SANCHEZ 4,5 – Sembra in serata, innesca due buone azioni con la sua grande visione di gioco, lanciando Perisic sulla sinistra. Inventa un pallone perfetto per l’1 a 0 per il croato, ma Arnold chiude alla grandissima una grande occasione. In palla e altruista, sembra a suo agio nella bolgia di Anfield, ma la retroguardia dei Reds è sempre molto attenta sulle sue invenzioni. Cala un po’ alla distanza e si prende un giallo per un bruttissimo intervento su Thiago, ma resta l’unico che sa accendere la luce. Era il migliore in campo ma con il rosso stoppa sul nascere le speranze di rimonta dell’Inter. Errore imperdonabile proprio da quello che dovrebbe avere più esperienza: spegne ogni velleità di qualificazione, con la complicità di un arbitro molto severo. Peccato.
LAUTARO 7 – Poco in palla e coinvolto, ha una palla buona ma non riesce a concretizzarla a dovere. Letteralmente sovrastato e cancellato da Van Dijk per 60 minuti, si mangia il goal dell’1 a 0 in maniera clamorosa su una palla d’oro di Perisic. Subito dopo però si riprende con un goal meraviglioso che accende la speranza… fino all’espulsione di Sanchez. Ritrova la rete in Champions con una perla memorabile. (CORREA 6 – Ci prova ma dopo il rosso a Sanchez predica nel deserto: l’Inter cerca solo di difendere lo 0 a 1)
INZAGHI 7 – L’Inter parte bene e con personalità, poi però si spegne sulla distanza e soffre, come all’andata, in maniera clamorosa i calci piazzati. Forse per foga, le idee non mancano, ma peccano le tempistiche: o si attacca lo spazio troppo presto, finendo in fuorigioco, o troppo tardi, regalando palla agli avversari. La sua Inter comunque non soffre molto e arriva anche a mettere paura ai Reds, passando anche in vantaggio. Peccato che l’espulsione sacrosanta di Sanchez rovini tutto. Il rosso scombina i suoi piani, ma il tecnico non osa come forse si dovrebbe: discorso chiuso per discorso chiuso, tanto valeva giocarsela alla morte per cercare il raddoppio anche in inferiorità numerica, magari spostando Perisic a fare la seconda punta con Gosens a spingere a sinistra. Peccato per la consueta vena pazza e ingenua dell’Inter: in un paio di minuti si passa dal sogno dell’impresa alla disperazione. Resta comunque l’onore di aver fatto una prestazione clamorosa, con anche 30 minuti in inferiorità numerica, in casa di una delle squadre migliori degli ultimi 5 anni, vincendo in casa di un Liverpool che non perdeva da un anno.
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