26 Maggio 2023

GdS – 4 step per arrivare alla finale di Champions nel migliore dei modi

Ecco come potersi preparare al meglio per il match di Istanbul

Lautaro Marinez (FC Inter) celebrates after scoring a goal with Denzel Dumfries and Hakan Calhanoglu (FC Inter) during italian soccer Serie A match Inter - FC Internazionale vs US Lecce at the San Siro stadium in Milan, Italy, March 05, 2023 - Credit: Emmanuele Mastrodonato

“Siamo in ballo, bisogna ballare”, scriveva Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”. L’Inter, in vista di Istanbul, deve prendere spunto da questa frase. Una delle stagioni più pazze e rocambolesche degli ultimi anni ha portato ben due trofei nella bacheca nerazzurra (Coppa Italia e Supercoppa) e soprattutto ha permesso alla squadra di Inzaghi di raggiungere la finale di Champions League. Un traguardo impensabile ai nastri di partenza. Ma una volta arrivati sul palcoscenico più prestigioso, tanto vale crederci fino in fondo e provare a chiudere l’opera.

Ecco, secondo La Gazzetta dello Sport, i 4 step da fare per arrivare alla partita con il Manchester City nel migliore dei modi.

CHIUDERE SUBITO LA PRATICA CAMPIONATO

Già nella sfida di domani con l’Atalanta questo obiettivo potrebbe essere raggiunto. Serve infatti un solo punto contro i bergamaschi per conquistare la qualificazione matematica alla prossima Champions League. Ottenere almeno un pareggio contro la squadra di Gasperini vorrebbe dire poter affrontare l’ultima giornata con il Torino in totale spensieratezza e, allo stesso tempo, poter concentrare tutte le energie fisiche e mentali solo sulla finale di Istanbul. Chiudere subito la pratica quarto posto sarebbe un vantaggio non indifferente per la formazione di Inzaghi.

RECUPERARE CONDIZIONE FISICA ED ENERGIE

Il punto sopracitato permetterebbe anche di giocare l’ultima gara contro il Toro con le riserve e di far riposare i titolari. Già, perché l’Inter negli ultimi due mesi è stata sottoposta a un tour de force serratissimo con quasi 20 partite giocate in poco più di 60 giorni. La condizione, dopo un’intera stagione disputata con in mezzo anche un Mondiale, è fisiologicamente calata: le energie vanno direzionate e capitalizzate sull’appuntamento più importante. Adesso, giocando solo una gara a settimana, Inzaghi potrà preparare i match in modo più ragionato e i giocatori avranno più tempo a disposizione per recuperare. Infine, ci sarà anche più spazio per i vari lavori personalizzati da far seguire ai calciatori acciaccati in modo da arrivare al 10 giugno nella miglior forma possibile.

IL RECUPERO DI MKHITARYAN

Stiamo parlando di una delle pedine cruciali nello scacchiere nerazzurro, ecco perché un suo recupero sarebbe fondamentale. Il centrocampo è forse il reparto in cui l’Inter può giocarsela quasi alla pari con il City – lo stesso Inzaghi ha detto: “Non cambierei il mio centrocampo con quello di Guardiola” – e per cui sarebbe importante arrivare alla finale con i quattro giocatori arruolabili. Il rientro dell’armeno consentirebbe al tecnico di avere la possibilità di scegliere e di potersi giocare dalla panchina uno tra Calhanoglu, Brozovic o lo stesso Mkhitaryan: una risorsa preziosa su cui poter contare a gara in corso. Il recupero dell’ex Roma, visto il suo recente rendimento, sarebbe comunque un vantaggio notevole.

SCIOGLIERE GLI ULTIMI DUBBI

La formazione, a meno di infortuni o problemi da qui al 10 giugno, è praticamente già fatta per 9/11. Manca da stabilire chi giocherà a centrocampo (decisivo in questo senso il rientro di Mkhitaryan) e in avanti. Le ultime due partite potrebbero essere decisive per scegliere il partner d’attacco di Lautaro Martinez: Dzeko o Lukaku? Il bosniaco fin qui è stato praticamente sempre titolare nelle sfide da dentro o fuori, mentre Big Rom è entrato a partita in corso per scendere in campo dal 1′ nei match meno di cartello. Nell’ultimo periodo, però, il belga sembra aver ritrovato la forma migliore, che invece il Cigno di Sarajevo pare aver un po’ perso (come ha dimostrato la finale di Coppa Italia).

Per chiudere un’annata pazza ma al contempo gloriosa, all’Inter restano ancora tre partite. Vincere l’ultima, la finale di Champions con il Manchester City, vorrebbe dire scrivere la storia. Aver raggiunto l’atto conclusivo della coppa più bella dev’essere giù un vanto e un orgoglio per la banda di Inzaghi, che però arrivata a questo punto dovrebbe pensare: “Siamo in ballo, bisogna ballare”.