Napoli-Inter, chi ci arriva più stanco? Il confronto dopo la Champions
Cosa è emerso dalle gare con Benfica e Real Madrid
Poco dopo il fischio finale di Benfica-Inter, Simone Inzaghi ha detto: “Noi e il Napoli arriveremo alla partita di domenica ad armi pari: tutte e due siamo reduci da una trasferta in Champions nello stesso giorno e avremo lo stesso tempo a disposizione per prepararla“.
Vero, ma per una volta l’Inter può contare su un fattore favorevole, ottenuto per merito e non per caso. I nerazzurri, infatti, a differenza dei partenopei si sono qualificati agli ottavi di Champions League con due giornate d’anticipo. È questo che ha reso possibili le ampie rotazioni viste a Lisbona. Il Napoli, a casa del Real Madrid, non ha potuto fare la stessa cosa.
Procedendo quindi a un rapido confronto fra i minutaggi di Champions League dei possibili titolari di Napoli-Inter, la squadra di Mazzarri conta circa 800 minuti complessivi, con calciatori come Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Natan e Kvaratskhelia che hanno disputato tutto il match, mentre i vari Zielinski, Politano, Lobotka e Juan Jesus sono partiti da titolari, venendo sostituiti nella ripresa. Tuttavia, il tecnico può consolarsi con la condizione in crescita di Osimhen, che ha giocato soltanto i secondi 45 minuti e si candida a partire da titolare contro l’Inter.
Diverso il discorso per l’Inter, la cui somma è di 300 minuti circa. Solo tre titolari della gara di Napoli sono stati impiegati a Lisbona: si tratta di Darmian (sostituito al 67′), De Vrij (sostituito al 76′) e Acerbi (tutta la partita). Altri sono entrati nel secondo tempo come Thuram e Barella, rimasti in campo per una mezzora contando anche il recupero, o Dimarco e Lautaro, dentro per una ventina di minuti. C’è, poi, un gruppo di calciatori che ha goduto di riposo assoluto: Calhanoglu, Mkhitaryan e Sommer in panchina, oltre a Dumfries rimasto a Milano per smaltire l’affaticamento.
L’opinione di Passione Inter
L’Inter potrà sicuramente contare su una maggior freschezza atletica per alcuni dei suoi uomini, ma non è detto che questo fattore si riveli decisivo. Quando una squadra campione in carica cambia l’allenatore con cui si era trovata male, instaurando un buon feeling con il nuovo, è sempre pericolosissima. Basti ricordare il confronto fra l’Inter di Leonardo e quella di Benitez a cavallo fra 2010 e 2011. E poi la spinta del Maradona: ci sarà sicuramente un’atmosfera speciale di per sè, essendo Napoli-Inter, ma anche per riaccogliere Mazzarri a dieci anni dall’ultima volta. Di sicuro c’è che ai nerazzurri, per ottenere un risultato positivo, servirà disputare una grandissima partita.