Come cambia il mercato dell’Inter senza Ricardo Rodriguez
Cosa ci dice l'addio all'ex Torino
Si è detto per settimane che fosse il preferito di Simone Inzaghi come nuovo acquisto in difesa. Non per il valore assoluto, probabilmente, ma almeno per tre motivi.
Il primo: l’affidabilità, dovuta alla corposa esperienza accumulata in Serie A con le maglie di Milan e Torino. Il secondo: Inzaghi intende probabilmente l’innesto nel reparto arretrato come una soluzione momentanea, in attesa del ritorno in campo di Tajon Buchanan. Il terzo: la duttilità, visto che Ricardo Rodriguez sarebbe potuto essere spendibile sia da vice Bastoni che da esterno mancino, al posto di Dimarco o Carlos Augusto.
Il presidente Giuseppe Marotta e il direttore sportivo Piero Ausilio, in altri tempi, probabilmente lo avrebbero già portato a Milano, forti anche del suo status da svincolato. Il classe 1991, infatti, aveva già trovato l’intesa per un contratto annuale a cifre contenute (circa 1,5 milioni netti).
Tuttavia, ha vinto la linea Oaktree, come d’altronde è normale che sia quando parliamo di un’azienda e di un proprietario. Il fondo americano vuole un profilo giovane, futuribile e destinato ad accrescere il suo valore di mercato. E Ricardo Rodriguez, dopo aver aspettato l’Inter invano, ha accettato l’offerta del Betis Siviglia.
Chi prende l’Inter in difesa dopo Ricardo Rodriguez al Betis Siviglia
È ormai assodato che l’Inter non attingerà al calciomercato dei parametri zero per puntellare la rosa. Mario Hermoso non è un’opzione, banalmente perché – se davvero lo fosse stata – lo spagnolo sarebbe già a Milano. Ricardo Rodriguez al Betis Siviglia ci dice quindi che i nerazzurri sosterranno un investimento in difesa per reperire un alternativa ad Alessandro Bastoni, in attesa del ritorno di Tajon Buchanan.
I principali indiziati al momento sono quattro: Yarek Gasiorowski del Valencia, Nathan Zeze del Nantes, Robert Renan dell’Internacional ma di proprietà dello Zenit, Mauro Perkovic della Dinamo Zagabria. Si tratta di profili dai costi differenti (più esosi i primi tre, meno l’ultimo) che hanno tre caratteristiche in comune: sono stranieri che si affaccerebbero per la prima volta al campionato di Serie A; sono tutti mancini di piede, come da identikit tracciato da Ausilio e Inzaghi dopo lo stop di Buchanan; ma soprattutto sono giovani. L’anno di nascita è, rispettivamente: 2005, 2005, 2003, 2003.
Sembra ormai palese, dunque, come l’Inter per rinforzare il reparto arretrato di difensore sinistro cerchi un colpo ‘alla Bisseck’. Giocatore sconosciuto ai più che, almeno negli auspici, si rivela una piacevole sorpresa capace di dare un contributo sostanzioso alla causa fin da subito.