19 Settembre 2024

Cinque cose che abbiamo imparato da Manchester City-Inter 0-0

L'analisi dopo il pareggio di Champions League

La partita più temuta di questo inizio di stagione in casa Inter, si è chiusa con un ottimo pareggio sul campo del Manchester City ed una prestazione che trasmette grande consapevolezza sui mezzi tecnici dei nerazzurri. La squadra di Simone Inzaghi ha dimostrato ieri sera perché in molti la indicano tra le favorite alla vittoria della Champions League.

Nel nostro consueto approfondimento su Passione Inter, analizziamo il match sottolineando cinque cose che abbiamo imparato dal pareggio per 0-0 tra Manchester City e Inter.

La prima cosa riguarda l’atteggiamento dei nerazzurri. Per dirla alla Inzaghi, è stata un’Inter gigante quella che si è misurata sul campo del Manchester City. Prestazione di personalità contro una delle squadre più forti del pianeta, peraltro in trasferta in uno stadio quasi invincibile. Una partita giocata alla pari in cui i nerazzurri hanno pure rischiato di fare il colpaccio, se solo negli ultimi metri ci fosse stata un pizzico di cattiveria in più.

A strappare applausi è stato soprattutto Simone Inzaghi. Tecnico coraggioso, europeo, con idee moderne che si esaltano in certe notti. Se a Monza aveva attirato qualche critica, ieri sera è stato perfetto sia nelle scelte iniziali che nelle soluzioni adottate a partita in corso. Una risposta decisa dopo la gara opaca in campionato che fa ben sperare in vista del derby di domenica.

La terza cosa che abbiamo imparato è che proprio Inzaghi non ha alcuna paura a mettere in discussione anche quelle che possono sembrare delle certezze assolute. Togliere tre colonne come Pavard, Mkhitaryan e Lautaro poteva sembrare un azzardo alla vigilia dell’esordio europeo. E invece, il Demone di Piacenza ha incassato grandi risposte da Bisseck, Zielinski e Taremi, da ieri sera dei titolari aggiunti a pieno titolo.

Parliamo qui dei singoli. Barella è stato esaltante a centrocampo, ha fatto di tutto e dappertutto, un calciatore totale che sembrava di trovarsi al parco giochi in mezzo ai campioni del Manchester City. Di Zielinski e Taremi abbiamo già parlato, in poco tempo sono già entrati nei meccanismi di Inzaghi. Acerbi monumentale in marcatura stretta sul numero nove più forte al mondo. Benissimo la catena di destra composta da Bisseck e Darmian, ma una menzione speciale la merita pure Carlos Augusto. Sostituire Dimarco dopo i 90′ di Monza non era semplice, eppure ha dato ordine ed equilibrio per tutto l’incontro. Una vera fortuna poter contare su un’alternativa di questo calibro: guai a definirlo una semplice ‘riserva’.

Infine, uno spazio alla competizione. Questo nuovo formato della Champions League rimane ancora tutto da scoprire. Nella partita più temuta sulla carta per l’Inter, ottenere un punto in trasferta è sicuramente un tassello importante. Adesso rimangono 7 sfide nelle quali la squadra di Inzaghi partirà quasi sempre da favorita ed avrà da gestire un carico di responsabilità diverso. Rientrare tra le prime otto della classifica unica è l’obiettivo dichiarato dal club: archiviata la gara più difficile, ora non rimane che collezionare quanti più punti possibili.