Cinque cose che abbiamo imparato da Young Boys-Inter 0-1
Il nostro approfondimento europeo
Anche nelle serate in cui si è meno lucidi come ieri contro lo Young Boys, al triplice fischio sono comunque i tre punti a fare sempre la differenza. E l’Inter, pur nelle difficoltà su un campo complicato come quello di Berna, è riuscita a centrare una vittoria preziosa allo scadere con il gol di Marcus Thuram.
Il percorso della formazione di Simone Inzaghi in Champions League sta andando per il verso giusto, nonostante gli impegni di alto livello e un calendario che inizia a farsi sempre più fitto. Prima di lasciarci alle spalle la trasferta svizzera, però, ecco l’analisi sul match con il consueto appuntamento di Passione Inter con ‘Cinque cose che abbiamo imparato da Young Boys-Inter‘.
Una cosa che sicuramente abbiamo imparato è che, a prescindere dalla prestazione, tre punti in una serata come quella di ieri sono una vera e propria manna dal cielo. Non che i nerazzurri abbiano demeritato, ma contro una formazione come lo Young Boys ci si sarebbe aspettati qualcosa in più anche con le tante rotazioni. Vittoria brutta e sporca, ma che regala tre punti fondamentali nella classifica unica della nuova Champions League.
Parlando di meriti e demeriti, ribadiamo che l’Inter non ha sicuramente giocato la miglior prestazione di questa stagione. Ma allo stesso tempo, guardando le azioni davvero clamorose del match, tra l’opportunità sciupata da Bisseck a tu per tu, il rigore sbagliato da Arnautovic, l’errore sottoporta di Zielinski, la rete di Thuram e l’occasione finale di Lautaro, l’Inter – pur all’interno delle difficoltà – ha creato chance enormi.
Altro tema da trattare: perché tra Arnautovic e Taremi è stato scelto l’austriaco dagli 11 metri? L’iraniano è uno specialista e nel pre-campionato, così come contro la Stella Rossa, è stato praticamente impeccabile. Inoltre, da quando è arrivato all’Inter ha sempre mostrato grande positività, quando è stato chiamato in causa da Inzaghi ha risposto con ottime prestazioni e personalità: perché dunque non affidarsi ad un calciatore che avrebbe meritato più di chiunque altro di presentarsi dagli 11 metri?
A prescindere da quello che è stato il rendimento della prima ora di gioco, in una serata del genere Inzaghi non poteva non ruotare i propri interpreti, specialmente nel bel mezzo della settimana che porta a Inter-Juventus. Anche se a fare la differenza sono stati chiaramente gli ingressi di Dimarco, Lautaro, Bastoni e Thuram, anche stavolta il turnover era quasi inevitabile.
Secondo clean sheet consecutivo dopo quello ottenuto in campionato contro la Roma che trasmette segnali incoraggianti su un equilibrio difensivo quasi ritrovato. De Vrij ha rimpiazzato come meglio non poteva Acerbi anche stavolta ed ha mostrato un’ottima condizione, bene pure Pavard e Bisseck da una parte e dall’altra. In fase di non possesso è rimasta ancora qualche sbavatura dettata probabilmente dalle numerose assenze, ma rispetto a qualche settimana fa è tutt’altra Inter.