Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Arsenal 1-0
Il nostro approfondimento sulla vittoria di Champions League
Con la rete dal dischetto di Hakan Calhanoglu ed una difesa che non ha commesso alcuna sbavatura, l’Inter ha vinto una partita di grande sacrificio e sofferenza in casa contro l’Arsenal. Tre punti che spediscono la formazione di Simone Inzaghi nella top 5 della classifica unica di Champions League e che aumentano le chance di una qualificazione diretta dei nerazzurri agli ottavi.
Come di consueto, vediamo nella nostra analisi del giorno dopo cinque cose che abbiamo imparato dalla vittoria dell’Inter sull’Arsenal.
Partiamo dai tre punti, un successo che pesa come un macigno in questa competizione. Vittoria da squadra contro una delle formazioni più accreditate di questa Champions League. Uno spirito di squadra ritrovato ed una solidità difensiva che raramente si era vista in questa stagione, nonostante i tanti cambi fatti da Inzaghi nello schieramento iniziale.
Proprio all’allenatore nerazzurro va rivolto un enorme applauso per la partita di ieri: chi avrebbe mai immaginato di vincere con l’Arsenal togliendo dalla formazione iniziale ben cinque titolari? Di certo lo pensava il Demone da Piacenza, che si è affidato al turnover per battere i ‘Gunners’. Questa formula mista, utilizzata in tutta questa nuova Champions League da Inzaghi, sta decisamente funzionando.
Nonostante la narrativa generale degli ultimi tempi sull’Inter non sia poi così esaltante, guardando le ultime nove partite ufficiali giocate sono arrivate ben otto vittorie. E negli ultimi tre match sono anche maturati tre clean sheet, decisamente importanti viste le difficoltà difensive avute nelle scorse settimane. Incomprensibile come qualcuno possa ancora giudicare come non positivo l’avvio di annata dei nerazzurri.
Dalla serata di ieri si fa davvero fatica a trovare un solo migliore in campo, perché quasi tutti hanno meritato un voto altissimo. Bisseck è stato difensivamente mostruoso, Darmian ha annullato Saka. Ma anche Pavard e de Vrij non hanno commesso errori, mentre tutti i centrocampisti sono stati solidi. E poi come non sottolineare il momento che sta vivendo Dumfries, tornato finalmente ad una condizione fisica che in Italia e in Europa è in grado di fare la differenza.
Unica nota ‘negativa’, l’enorme sofferenza sui calci d’angolo. E’ vero che l’Arsenal prepara benissimo queste situazioni, specialmente quando incontra un portiere con degli evidenti limiti fisici come Sommer. L’attenzione è stata massima su ogni pallone, anche sul quasi autogol di Taremi sventato miracolosamente sulla linea da Dumfries. Bisogna comunque trovare delle contromisure per sopperire a certe difficoltà sui piazzati.