Cinque cose che abbiamo imparato da Bayer Leverkusen-Inter 1-0
Il nostro approfondimento dopo la brutta sconfitta
A quasi tre mesi di distanza dall’ultima volta, l’Inter ha incassato una nuova sconfitta nel match di ieri sera contro il Bayer Leverkusen. La prima per quanto riguarda questa edizione della Champions League, nella quale la squadra di Simone Inzaghi era stata praticamente perfetta sino alla brutta prestazione espressa ieri sera alla BayArena.
Come di consueto, analizziamo in cinque punti le cose più importanti che abbiamo imparato dalla partita di ieri sera tra Bayer Leverkusen-Inter nel nostro approfondimento su Passione Inter.
Quella contro la squadra ben allenata da Xabi Alonso è una sconfitta che fa male. Non solo per non aver giocato una prestazione all’altezza delle aspettative sui nerazzurri, ma soprattutto per il gol nel finale che sa tanto di beffa. Una delusione che arriva soprattutto dalla sensazione di non essere scesi in campo con la determinazione di voler vincere ad ogni costo una partita importantissima nell’economia di questa Champions League.
Sotto l’aspetto tattico, le due squadre si sono praticamente annullate. Nel complesso, però, Xabi Alonso è stato superiore a Simone Inzaghi, non solo nell’approccio iniziale ma anche nelle letture a gara in corso. Poco da aggiungere su quanto visto in campo: sconfitta nerazzurra meritata, sebbene il gol vittoria sia arrivato su un episodio a pochi secondi dalla fine.
A proposito di episodi, è doveroso commentare l’arbitraggio dello sloveno Vincic. Dopo essersi letteralmente inventato due ammonizioni nel primo tempo all’indirizzo di Calhanoglu prima e Carlos Augusto poi, la terna arbitrale si è persa un fuorigioco che già in presa diretta sembrava piuttosto netto e da cui è scaturito il corner per l’azione del vantaggio del Bayer Leverkusen.
Dalla partita di ieri, poi, non si può non parlare di attaccanti, lasciati fin troppo isolati dal resto della squadra. Dietro Lautaro e Thuram sembra comunque esserci in questo momento il vuoto. Taremi è stato un fantasma sin quando è rimasto in campo, mentre Arnautovic non ha praticamente toccato alcun pallone nei pochi minuti giocati. E il più ispirato Correa, va ricordato, può essere utilizzato solamente in campionato.
Chiudiamo con una riflessione sulla classifica. Le rivali si avvicinano e mettono pressione all’Inter, ma la futura qualificazione diretta agli ottavi di finale senza passare dai playoff è ancora nella mani dei nerazzurri. Inzaghi ha voluto riproporre un turnover che sino a questo momento gli aveva dato soddisfazioni, pagando per la prima volta a carissimo prezzo le tante rotazioni adottate nella notte europea.