Perché Palacios può diventare il nuovo Bisseck dell’Inter
L'argentino non ha trovato molto spazio nella prima parte di stagione
Dopo aver collezionato solamente 26 minuti tra Serie A e Coppa Italia dal suo arrivo all’Inter, Tomas Palacios comincia a suscitare sempre più curiosità intorno a sé. Come ogni nuovo acquisto, il centrale argentino stuzzica la fantasia dei tifosi nerazzurri che vorrebbero vederlo in campo con maggiore continuità per valutarne realmente le potenzialità.
Per il classe 2003 si auspica una sorta di gestione ‘alla Bisseck‘: anche il centrale tedesco lo scorso anno faticò inizialmente ad imporsi nelle rotazioni difensive di Simone Inzaghi, ma da dicembre 2023 in poi riuscì riuscì a sfruttare una serie di situazioni a lui favorevoli – tra cui il serio infortunio al ginocchio di Pavard – che gli consentirono di trovare spazio e continuità.
Chiaramente, per l’argentino si auspicano in ogni caso tempi di adattamento superiori rispetto a quelli di Bisseck. Non solo per la giovanissima età con cui Palacios è approdato a Milano, ma soprattutto perché per l’ex difensore dell’Independiente Rivadavia si tratta della primissima volta a contatto con il calcio europeo, parecchio distante dal punto di vista tattico da quello sudamericano.
Fiduciosi dell’operato della società e delle prime impressioni positive lasciate dal ragazzo nei pochi minuti giocati in campo con la maglia nerazzurra, vi spieghiamo perché Tomas Palacios potrà davvero diventare nei prossimi mesi il nuovo Yann Bisseck dell’Inter.
Come Bisseck, anche Palacios è un colosso fisico: entrambi misurano 196 centimetri, una statura che – unita alla prestanza atletica – rende questi difensori ideali per il calcio italiano. L’altezza e la struttura corporea sono stati fattori determinanti nell’adattamento del tedesco ed hanno trovato terreno fertile nel sistema di Simone Inzaghi dove i terzi di difesa devono non solo proteggere, ma anche contribuire attivamente alla fase offensiva.
L’argentino può dunque seguire la stessa strada, anche se il suo processo di inserimento potrebbe richiedere più tempo rispetto a Bisseck. Quest’ultimo, come accennato, arrivava a Milano da esperienze pregresse in Europa, mentre l’argentino è al primo impatto con il calcio europeo. Le statistiche, tuttavia, lasciano ben sperare: Palacios è stato il miglior difensore del campionato argentino per dribbling tentati, segno di una personalità offensiva che potrebbe fare la differenza.
Un elemento che gioca a favore di Palacios è la stagione intensa che attende l’Inter soprattutto nei prossimi 6/7 mesi. Con un calendario così fitto, che include Champions League, Coppa Italia e Supercoppa Italiana e in estate anche il Mondiale per Club, Inzaghi sarà costretto a fare ampio ricorso al turnover. Anche se l’argentino è stato escluso dalla lista UEFA, questo potrebbe rivelarsi un vantaggio: senza impegni europei, il classe 2003 avrà più possibilità di mettersi in mostra in Serie A, soprattutto nei momenti in cui i titolari avranno bisogno di un riposo fisiologico.