25 Gennaio 2014

FOCUS – Così non va

di Nunzio Corrasco.

Thohir mercato – L’Inter è chiamata a cambiare marcia e a farlo presto.

Quella che si sta per concludere non è certo stata una settimana semplice per i colori nerazzurri; la vicenda dello scambio tra Guarin e Vucinic, prima concluso e poi naufragato, ha reso l’idea di come in questo momento storico la nave nerazzurra non abbia una rotta precisa, ma sia in balia delle onde.

Lunedì scorso alla notizia dell’affare in dirittura di arrivo con la Juventus, il popolo nerazzurro si è sollevato contro la società, rea di portare a termine un’operazione che avrebbe avvantaggiato sotto tutti i punti di vista la squadra bianconera. Era da moltissimo tempo (probabilmente dai tempi di “calciopoli”) che il tifo nerazzurro non appariva così compatto, assolutamente granitico contro la decisione che i dirigenti della Beneamata stavano per assumere. Lo scambio tra Guarin e Vucinic non aveva alcun senso né dal punto di vista tecnico, né dal punto di vista economico. Tra i due calciatori ci sono tre anni di differenza; il colombiano si trova nel pieno della maturità calcistica, mentre il montenegrino pur essendo un calciatore di valore, appare ormai logoro dal punto di vista fisico (prova ne siano i molteplici infortuni che lo hanno colpito nel corso della stagione). Scambiare alla pari i due calciatori, per di più senza conguaglio economico (o quasi) a nostro favore, sarebbe stato un errore capitale che avremmo potuto ricordare per molto tempo.

Ciò che ha animato la protesta dei tifosi è stata la mancanza di prospettiva di uno scambio che per la compagine nerazzurra aveva il sapore di una “toppa“; la netta sensazione è che i nostri dirigenti non abbiano la ben che minima idea di cosa fare dell’Inter nei prossimi anni, ma cerchino con grande affanno di salvare il salvabile. Il risultato di questa “politica dell’improvvisazione” è quello di fare delle scelte che alla lunga possono compromettere il nostro futuro. Se l’Inter in questo momento si trova in una situazione drammatica dal punto di vista sportivo ed economico, lo deve proprio ad una serie di scelte societarie che in passato sono state troppo incentrate sul presente, lasciando in un angolino il futuro; ora dopo anni di gestioni dissennate la nuova proprietà si trova a dover pagare il conto.

L’augurio è che quanto successo in settimana possa spingere il nuovo Presidente a compiere scelte per certi versi dolorose, ma altresì necessarie. Occorre dare vita ad un vero rinnovamento e occorre farlo presto; sono troppi ormai i mercati gettati al vento per mancanza di liquidità (e su questo nel breve periodo possiamo farci poco) e soprattutto di idee (su questo aspetto invece si può e si deve fare meglio). Quando la disponibilità economica è limitata, bisogna far “correre” le idee, puntare sulla creatività; purtroppo è amaro constatare come i nostri dirigenti, in questo momento, non riuscirebbero a vendere una borraccia d’acqua ad un mendicante nel deserto. Il  mercato dell’Inter, basato principalmente sull’autofinanziamento, è totalmente bloccato dall’incapacità di vendere qualsiasi calciatore; ci troviamo in una posizione di oggettiva debolezza e questo non soltanto per la nostra limitata disponibilità economica.

Nella giornata di domani è previsto l’arrivo in Italia del Presidente Thohir; ci si augura che il magnate indonesiano riesca a prendere in mano la situazione, annotandosi sul suo personale taccuino tutte le criticità sulle quali sarà necessario intervenire. Ormai la nostra stagione non vede all’orizzonte grandi obiettivi da perseguire e dunque, è assolutamente auspicabile che il Presidente cominci fin dalla fine del mercato invernale a progettare la nuova stagione, individuando quei dirigenti ai quali affidare il nuovo corso nerazzurro. Il mercato estivo non potrà essere sbagliato e per questo sarà importante scegliere le persone giuste che dovranno occuparsene. In un momento in cui il mondo nerazzurro è circondato da un velo permanente di incertezza, l’unica certezza dei sostenitori della Beneamata è costituita da tre semplici parole: così non va. Chi di dovere ne tragga le conseguenze e cerchi di farlo presto, il tempo degli errori a ripetizione è scaduto.