2 Novembre 2011

PUNTO BASKET – Pesaro si conferma mina vagante, Caserta che sorpresa!

Il campionato, che non si sottrae a gradite sorprese, sta iniziando a delinearsi con le prime squadre capoliste e quelle affezionate alle sconfitte.

Pepsi Caserta – Novipiù Casale Monferrato 67-52 – A guidare il gruppo c’è, a sorpresa ma non troppo, una Pepsi Caserta indiavolata che domenica ha travolto in casa una Casale Monferrato davvero in crisi di identità. Sulla carta, a scatola chiusa, entrambe le squadre lottano per ottenere la permanenza in Lega A, allo stato attuale delle cose però gli uomini di Sacripanti sono l’unica squadra imbattuta del torneo. Casale, come la settimana scorsa, parte bene, con un ispirato Temple, ma la Juve Caserta ha un Andrè Collins in formato fiera mitologica e piano piano mette sul campo tutta la sua straordinaria prestanza fisica, chiudendo con 17 punti e 25 di valutazione, malgrado una scarsa precisione dalla lunga distanza. Casale ha mollato subito e dal secondo periodo in poi è stata una gara per il puro diletto dei tifosi di casa.

Banca Tercas Teramo – Sidigas Avellino  57-71 – Sempre a 0 punti, per non far sentire sola la povera Casale, troviamo Teramo che, dopo 3 sconfitte all’ultimo tiro, cambia rotta, trovando una più decisa batosta inflitta dai partenopei guidati da un marmoreo Slay, dalle fiammate di Johnson, e dalla freddezza nei momenti decisivi di Green. L’evoluzione della gara è l’opposto di quanto visto dai padroni di casa fin qui in campionato: niente grandi rimonte ma un vantaggio da gestire, una novità che i ragazzi di Ramagli non sono stati in grado di amministrare. E’ infatti un lampo di Johnosn a riportare in parità la gara dopo uno svantaggio di 8 punti dei suoi. Al talento di Amoroso risponde la panchina campana con gli ingressi del già citato Slay, incredibilmente incisivo anche in trasferta, e Spinelli autore di 5 preziosi assist. La svolta della gara arriva alla fine del terzo periodo con la fucilata dalla distanza del folletto Green che porta avanti Avellino. Il vantaggio di fine terzo periodo sarà destinato ad allungarsi perchè Wanamaker &co. non riusciranno più a raggiungere gli ospiti.

Bennet Cantù – Scavolini Pesaro 66-71 – I tifosi di Pesaro non hanno ancora smaltito i festeggiamenti per l’allegro sgambetto fatto a Milano due settimane fa che i loro beniamini concedono il bis. A pagarne le conseguenze è un’altra favorita, soprattutto tra le mura amiche: la Bennet Cantù. Doveva essere la giornata del ritorno in campo del capocannoniere della passata stagione White, ancora indietro nella condizione, ma a portare Pesaro sui titoli degli articoli cestistici è la coppia tutta italiana Hackett Cavaliero. Eppure Cantù aveva fatto valere il fattore campo nel primo periodo, spingendo i cronisti a trovare il colpevole di quella falsa partenza ospite nel turno di riposo che aveva rallentato il ritmo partita. Niente di più falso perchè la coppia nostrana sopra citata mette in campo tutte le qualità che i critici dicono essere lontane dalla nostra nazionale e guidano i biancorossi in una rimonta vittoriosa che inserisce di diritto Pesaro negli incubi delle grandi del nostro campionato.

Angelico Biella – Montepaschi Siena 67-70 – Ecco la Siena dalla doppia faccia, quella bella in Europa e sofferente in patria. Dopo la sconfitta di settimana scorsa puntuale arriva la vittoria, ma il film della gara è tutt’altro che roseo per gli uomini di Pianigiani. Il 48% da 3 dei toscani, contro il 25% dei piemontesi è un chiaro dato di come in campo la diversa qualità delle squadre ha portato i due punti dalla parte dei favori del pronostico. La prestazione di Colemann incarna perfettamente la gara dei padroni di casa: micidiale da 2, soprprendente nelle conclusioni a canestro (27 punti a fine gara), ma tremendo da 3, un 2/5 che grida vendetta. Dall’altra parte la geometria del gioco di Pianigiani passa per le mani calde di Mc Calebb sempre più fenomeno della squadra.

Umana Venezia – Fabi Shoes Montegranaro 72-62 – I lavori di crescita alla ricerca dei 40 minuti di intensità per portare nella laguna i primi due punti hanno dato i frutti desiderati. Venezia trova la prima vittoria su una confusa e ormai in crisi Monegranaro.  In un palaverde che ospiterà le gare casalinghe dei veneti fino alla fine dei lavori della sede di Taliercio di Mestre cala l‘asso il lungo ex Avellino  Szewczyk. Tutti si aspettano che domini con il suo fisico l’area pitturata e invece lui stupisce tutti a colpi di cerbottana dalla distanza: un 3/3 letale che dà alla Umana un vantaggio da gestire con calma. Questa volta nulla può togliere la vittoria ai tifosi che hanno riempito fino all’ultimo seggiolino il palazzetto. L’Umana porta a casa la prima vittoria e Montegranaro sfrutterà il riposo forzato di settimana prossima per schiarirsi le idee e ritrovare sè stessa: una squadra dall’enorme potenziale, ancora nascosto.

Canadian Solar Bologna – Vanoli Braga Cremona 80-78 – Gli spettri della terza sconfitta in casa Bologna aleggia nel palazzetto dove Sabatini voleva portare il fenomeno dei Lakers Bryant. Di NBA qualcosa c’è, è nel pubblico e ha il nome di Ettore Messina, nuovo vice di Brown sulla panchina proprio dei Lakers di Kobe, e l’ex fischiatissimo Belinelli. In campo la Virtus sembra non faticare nel trovare un vantaggio considerevole, tanto che a 8′ dal termine il tabellone inchioda Cremona a un -18 che avrebbe messo la parola fine in qualsiasi partita normale di basket. Non in questa perchè a poco a poco il vantaggio si sgretola, fino ad arrivare a un vero e proprio tonfo: a 2′  il risultato è in parità. Gelo tremendo, ma è il momento di un campione, di un certo signor MVP di eurolega, un T-MAC che non dimentica i suoi numeri e dopo una prestazione da giocatore mediocre, piazza la tripla decisiva a 10″ dalla fine. Bologna riesce a portare a casa la vittoria e Mc Intyre torna a respirare i lustrini delle vittorie che portano la sua firma. 

Virtus Roma – Cimberio Varese 74-76 dts – Un anno dopo il sacco di Roma si ripete. In gioco non ci sono solo i due punti ma una vera e propria sfida di panchine: da una parte il maestro Charley Recalcati, dall’altra il discepolo Lardo, con una frase ironica, ma non troppo, detta qualche tempo fa dall’allenatore della Cimberio Non smetto di allenare. Smetterò solo quando Lardo riuscirà a battermi.” Sarà stato timore reverenziale ma la Virtus Roma che affronta una Cimberio orfana del lungo italo-spagnolo Fajardo è molto imprecisa e piuttosto spaesata. Gli ospiti, soprannominati la compagnia delle triple, sono in una giornata da percentuali umane, con un Justin Hurt ancora in veste da scolaretto spaesato. Fortuna che Diawara e Kangur vestono i panni di salvatori della patria e che i gregari Ganeto, Reati e Ranniko limitano quasi totalmente il valore offensivo del diamante, quasi sgrezzato, Datome. C’è poi quel ruolo, che nel calcio ricopre il mediano, che silenziosamente porta in cantiere punti e belle giocate, quel giocatore che non guardi quasi mai perchè sei occupato a osservare la magia che ha permesso di fare a un suo compagno, il lavoratore silenzioso Rok Stipcevic che, con i suoi 8 assist è il vero firmatario della vittoria. Non sono bastati i tempi regolamentari per decidere una gara che vedeva all’inizio del supplementare il favore del pronostico pendere a favore di Roma, vedendo la Cimberio con il pacchetto lunghi completamente escluso per 5 falli. Recalcati, per utilizzare termini mourinhani, “non è un pirla”  e se ha scelto il giovane Hurtt per la sua squadra un motivo doveva pur esserci. Justin conferma questa supposizione vedendo il canestro proprio quando contava, tripla a 6″ dal termine e Cimberio Varese che rivede la vetta della classifica.

Banco di Sardegna Sassari – EA7 Emporio Armani Milano 60-88 – Quando a Sassari togli uno dei cugini Diener e di fronte hai la blasonata Milano desiderosa di riscattarsi dopo la sconfitta in Europa sai già quale sarà il risultato finale. Una partita che ha ben poco da dire per quelle che sono state le emozioni, essendo già decisa fin da subito dal gioco prorompente degli ospiti. Una nota di livello c’è e il suo nome è Melli: è’ bello vedere un giovane italiano torvare spazio per ben 20 minuti mettendo a referto 12 punti, il basket nostrano ha bisogno di giovani come lui e di allenatori come Scariolo che hanno il coraggio, seppur aiutati dal risultato, di far crescere su palcoscenici importanti i membri della nazionale del futuro.