Zanetti evergreen, Milito è tornato: ecco le note liete contro il Lille
La pratica Champions è stata quasi sbrigata: l‘Inter continua la sua marcia “double face” e non si smentisce in Europa, battendo il Lille per 2-1, in attesa di riprendere a correre anche in Italia. Come spesso capita i giudizi sulle partite ” a posteriori” sono strettamente connessi al verdetto del campo, ma la vittoria di ieri sera non inganni: la squadra di Ranieri è un cantiere aperto e prima di esprimere qualunque genere di valutazione, occorrerà verificarne la consistenza nelle gare a venire.
DIFESA: LUCI E OMBRE. Ottanta minuti molto buoni, poi una distrazione che rischia di compromettere tutto: in sintesi la difesa nerazzurra di ieri. Ranieri piazza Zanetti su Moussa Sow e il capocannoniere della scorsa Ligue1 è un fantasma, non la vede mai, grazie all’abnegazione del capitano, baluardo senza età, in grado di svolgere entrambe le fasi come pochi. Lo stesso Hazard all’andata migliore dei suoi, non ha inciso, frenato dal filtro di centrocampo preparato con cura dall’allenatore dell’Inter, che non ha concesso metri per dar sfogo alle importanti qualità dell’enfant prodige del calcio belga. Gravi sono invece le pause che spesso si concedono i centrali nerazzurri, specie nell’occasione del gol francese con De Melo, meteora del Palermo, che si è visto recapitare sui piedi una palla che poteva agevolmente essere respinta. Migliorano le prestazioni di Samuel, protagonista, oltre al gol, di una prova convincente che fa ben sperare per il futuro. CENTROCAMPO: MANCA DINAMISMO. Cambiasso, Stankovic e Thiago Motta rendono al meglio nell’impostazione del gioco grazie alla qualità delle loro geometrie ma sembrano soffrire le fasi nelle quali i ritmi si alzano o il pressing asfissiante li costringe ad accelerare la giocata. Ieri si è notato come molto spesso si facesse ripartire l’azione dalle retrovie e ci fosse un’eccessivo ricorso ai lanci lunghi, situazione che ha escluso per buona parte del match Wesley Sneijder. Le cose migliori si sono viste non a caso quando il trequartista di Utrecht è arretrato di qualche metro per ricevere palla e favorire gli inserimenti degli altri centrocampisti. OSSESSIONE MILITO, MA C’E’ IL LIETO FINE. Dopo l’errore di Milito ad un metro dalla porta, all’inizio della ripresa di Inter-Lille, abbiamo pensato tutti ad una maledizione, all’impossibilità di rivedere il “Principe” di Madrid, l’eroe del Triplete oramai ombra di sè stesso, aspettando stroncature di ogni tipo sulla stampa sportiva di oggi. Fortunatamente ci ha pensato Javier Zanetti a trasformare l’incubo in una splendida favola: azione di forza da destra e cross telecomandato sui piedi di Diego che davvero non poteva sbagliare. Per il resto, segnali incoraggianti arrivano da Alvarez che sembra essersi finalmente sciolto e da Zarate, capace come pochi di aprire varchi e seminare avversari, grazie alla naturale inclinazione a puntare l’avversario e a saltarlo con una certa facilità.