Analisi

3 idee a SORPRESA di Inzaghi per risolvere l’emergenza a centrocampo

L’Inter deve fare contemporaneamente a meno di Hakan Calhanoglu e Kristjan Asllani, ovvero il regista titolare e il suo vice. Il turco dovrebbe rientrare solo a inizio novembre contro il Venezia, mentre per l’albanese si nutre qualche speranza in più verso la Juventus, ma non ci sono certezze in quel senso.

L’unica cosa certa è che domani, contro lo Young Boys in Champions League (e forse anche domenica), Simone Inzaghi dovrà necessariamente adattare una mezzala nel ruolo di regista. Le idee principali del tecnico nerazzurro per risolvere l’emergenza a centrocampo sono tre. Dalla lista dei papabili escludiamo Davide Frattesi, che per caratteristiche è molto distante dall’interpretazione del ruolo richiesta in un 3-5-2.

Le tre opzioni di Inzaghi per sostituire Calhanoglu e Asllani

La prima strada è stata già battuta domenica scorsa all’Olimpico contro la Roma e porta a Nicolò Barella. Il sardo ha sicuramente una qualità di base tale da non sfigurare in quella posizione, ma la sensazione forte è che venga notevolmente depotenziato se allontanato dal ruolo di mezzala. Più di una volta contro i giallorossi si è spinto in avanti, rispondendo quasi a un istinto naturale e lasciando scoperta la mediana, creando problemi di equilibrio alla squadra. Il senso della posizione non è quello di un regista, per intenderci.

La seconda opzione risponde invece al nome di Piotr Zielinski. Non tanto per la trasferta di Berna con lo Young Boys, visto che non è ancora al meglio e dovrebbe partire dalla panchina, quanto per la sfida alla Juventus. Inzaghi nelle scorse settimane ha escluso la possibilità, ma è vero anche che in quel momento sia Calhanoglu che Asllani erano a disposizione. L’ex Napoli potrebbe essere una soluzione, sia per caratteristiche che per l’abitudine a interpretare quel ruolo, ricoperto assiduamente con la Polonia.

La terza possibilità conduce a Henrikh Mkhitaryan. In due stagioni e spiccioli con l’Inter non è mai stato posizionato da regista, ma nel suo ultimo anno a Roma fu impiegato in quella posizione da José Mourinho. La saggezza tattica, le qualità tecniche e l’intelligenza calcistica spingono nella direzione dell’armeno, ma c’è qualche dubbio in più sui ritmi richiesti dal ruolo, con costanti corse all’indietro in ripiegamento per aiutare la squadra. Forse potrebbe essere troppo, per un (validissimo) 36enne che continua ad esaltarsi da mezzala. E non è un caso che Inzaghi a Roma abbia scelto Barella anziché lui. Attenzione, però, a sottovalutarlo: Mkhitaryan ha una capacità innata di sorprendere tutti.

Simone De Stefanis

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