5 cose che (forse) NON hai visto in Inter-Atalanta
L'approfondimento dopo il successo in semifinale di Supercoppa Italiana
Dominando sin dal primo all’ultimo minuto, sprecando fin troppe occasioni capitate nel corso del match, l’Inter ieri sera si è aggiudicata con un netto 2-0 ai danni dell’Atalanta la prima semifinale della Supercoppa Italiana. Una vittoria che porterà i nerazzurri a giocarsi il trofeo per il quarto anno consecutivo, contro la vincente dalla seconda semifinale di questa sera tra Milan e Juventus. Come di consueto, andiamo ad analizzare il successo nerazzurro con ‘Cinque cose che forse non si sono viste in Inter-Atalanta’.
1) La partita di Supercoppa tra Inter e Atalanta ha messo in evidenza un aspetto chiaro: non si è vista la vera Atalanta. Gasperini ha operato molti cambiamenti, e forse avevo ragione nel considerare questa competizione un ingombro per loro. Tuttavia, va riconosciuto che c’è stata anche una precisa strategia da parte dell’allenatore. Dopo una serie di sconfitte contro l’Inter, ha cercato di cambiare approccio, puntando a ‘sporcare’ la partita il più a lungo possibile prima di concedere il campo ai suoi titolari nella ripresa. I numeri parlano chiaro: 14 falli commessi, di cui 3 nel primo tempo su Thuram. L’obiettivo sembrava essere quello di mantenere il risultato in bilico per poi provare a ribaltarlo nel finale. Nonostante questa tattica, l’Inter ha vinto e dominato, dimostrando ancora una volta l’atteggiamento di una squadra che punta a vincere tutto senza mai sottovalutare alcuna competizione.
2) Va detto che Gasperini ha riconosciuto i meriti dell’Inter, ma è evidente che soffre particolarmente gli scontri diretti contro i nerazzurri. Nonostante sia stato graziato in almeno 10 occasioni da gol, ha preferito concentrarsi su episodi specifici, come il calcio d’angolo da cui è nato il primo gol di Dumfries, o i 7 minuti al VAR per verificare il fuorigioco. La regola è chiara, e nessuno ha fatto polemiche quando un angolo inesistente ha portato al gol di McTominay in Inter-Napoli. Gasperini, forse, deve imparare a perdere con più sportività, anche se è comprensibile quanto sia frustrante perdere sempre così nettamente contro l’Inter.
3) Ancora una volta, i primi minuti del secondo tempo e lo sviluppo dei calci piazzati si sono rivelati decisivi. È un vero marchio di fabbrica in questa stagione dell’Inter, che dimostra una capacità unica di gestire le partite e mantenere il controllo. La squadra riesce sempre a sfruttare questi momenti cruciali, confermando una solidità tattica che fa la differenza nei match importanti.
4) Nonostante il valore della Supercoppa sia indiscusso, il flop in termini di pubblico non può passare inosservato. Questa competizione rappresenta un trofeo importante, anche per il montepremi, e aggiungere un titolo all’albo d’oro è sempre un risultato positivo. Tuttavia, il format a quattro squadre, con due partite ravvicinate, lascia molte perplessità. Inserire il torneo a gennaio, invece di farne il primo trofeo della stagione o meglio ancora l’ultimo della stagione passata, sembra una scelta dettata più da ragioni economiche che sportive. Pur essendo bello vincerla, resta l’impressione che il calcio si stia un po’ troppo vendendo.
5) L’ultimo cosa che in realtà non sembra essere passata troppo inosservata, è stata ancora una volta l’eccessiva generosità nei confronti di Lautaro. Sia chiaro, la partita dell’argentino è stata parecchio divisiva: c’è chi la giudica insufficiente per i troppi errori sotto porta, chi invece ne ha apprezzato il grande lavoro di qualità a servizio della squadra. Questa sua poca confidenza con il gol del momento, però, non deve portare la squadra a intestardirsi nel passargli la palla in ogni occasione da gol per farlo sbloccare.