Analisi

Accuse INACCETTABILI: ecco cosa sta succedendo DAVVERO all’Inter

C’è una critica che più di altre è stata mossa verso l’Inter e nei confronti della quale non si può proprio essere d’accordo. E’ innegabile che la squadra di Simone Inzaghi sia ricaduta in almeno un paio di occasioni quest’anno negli stessi errori già commessi nelle ultime due stagioni. Generalizzare osservando il semplice risultato senza analizzare numeri e prestazioni, però, sarebbe un errore grossolano.

Ecco, è per questa ragione che ricondurre tutti i ‘mali’ dell’Inter ad una scarsa varietà offensiva – acuita dall’infortunio di Marko Arnautovic – è quasi un’assurdità. Ok, è vero che l’assenza del centravanti austriaco per infortunio e che le caratteristiche tecniche di Alexis Sanchez, tolgano al tecnico nerazzurro delle soluzioni alternative da giocarsi a gara in corso. Allo stesso tempo, però, considerato lo stop prolungato dell’ex Bologna, si poteva pensare di sperimentare qualche novità tattica da giocarsi a gara in corso in caso di difficoltà.

Ma non è questo il punto. Quando si critica la fase offensiva dell’Inter o la ‘stanchezza dei suoi attaccanti’, ci si dimentica che la squadra di Inzaghi dopo 8 giornate di campionato vanta in realtà il miglior attacco con numeri impressionanti. Sono 21 i gol fatti dalla formazione nerazzurra, 3 in più della Fiorentina che segue al secondo posto e addirittura 5 in più rispetto al Milan.

Ma diamo altri numeri. Lautaro Martinez è attualmente il capocannoniere del campionato e guida la classifica con 10 marcature siglate in 8 apparizioni. L’Inter, considerando pure la Champions League, in dieci partite disputate in questa stagione non è mai rimasta a secco, ha segnato cioè almeno un gol per ogni match giocato. Solo in tre occasioni ha timbrato una sola rete, e in una di queste (vs Empoli) ha portato a casa i tre punti.

Milano, Italy. 19 Agusut 2023 . Lautaro Martinez of Fc Internazionale during the Serie A football match between Fc Internazionale and Ac Monza.

Il vero problema dell’Inter è invece un altro. Perché non è normale che per vincere ogni volta debbano servire 3 gol. Facciamo un paragone con il Milan che tra campionato e Champions League ha segnato 16 reti sino a questo momento, ma che in classifica ha superato i nerazzurri. E’ vero che in alcune partite ha segnato più di due gol, ma non ha mai avuto bisogno di tre gol per vincere. Tre li ha segnati per esempio al Cagliari, ma ha comunque vinto 3-1. Come col Torino è finita 4-1.

Insomma, ancora una volta è la fase difensiva a mostrare qualche lacuna. Non nel suo complesso, bensì nelle fasi del match in cui il livello di forza fisica e mentale dei nerazzurri viene a mancare. Dei vuoti che una squadra di questo calibro non può più concedersi come in passato e sui quali ha ancora tanto da lavorare. La gestione della partita, una volta passati in vantaggio, non può permettersi le distrazioni viste contro Sassuolo e Bologna.

Cattiveria, concentrazione e lettura dei vari momenti della partita. Come ripete spesso Carlo Ancelotti, i difensori (e non solo) devono abituarsi a valutare ogni situazione con estremo pessimismo, considerare cioè quelle che potrebbero essere le peggiori conseguenze possibili in ogni dinamica offensiva dell’avversario e fare in modo da evitare che ciò avvenga. Ecco, questo aspetto soprattutto in occasione della rete di Zirkzee non si è visto nei tre centrali nerazzurri che, anziché contrastare l’olandese, hanno replicato quasi lo stesso movimento all’indietro.

Antonio Siragusano