Il nome più accreditato per la difesa dell’Inter ora è Francesco Acerbi. I nerazzurri dovranno e riempiranno sicuramente la casella lasciata libera da Andrea Ranocchia. Per farlo hanno individuato principalmente due obiettivi: uno è Acerbi, considerato però l’alternativa a Manuel Akanji. É lo svizzero il primo vero obiettivo della dirigenza nerazzurra. Ma ci sono diversi ostacoli per arrivare al difensore del Borussia Dortmund.
GLI OSTACOLI PER AKANJI
Nonostante il contratto in scadenza nel 2023, il Borussia Dortmund chiede 15 milioni di euro per Akanji. Nelle scorse settimane, si era ipotizzato di una possibile estensione del contratto di Akanji con il club tedesco fino al 2024, per permettere così la formula del prestito (con diritto/obbligo di riscatto) all’interno della trattativa con l’Inter. Ecco, ora sembra che il Borussia Dortmund non accetterà questa soluzione.
L’Inter continua a sperare che il Borussia Dortmund abbassi le pretese con l’avvicinarsi della fine del calciomercato. E che Zhang possa dare il via libera a questo “piccolo” investimento. Intanto, però, salgono le quotazioni di Acerbi.
SALE ACERBI
Il nome del difensore biancoceleste ora è il più caldo per l’Inter, per questioni meramente economiche se vogliamo: è molto probabile che la Lazio apra al prestito e l’ingaggio di Acerbi è di molto inferiore (la metà) a quello di Akanji. E questo può essere un fattore molto importante in ottica taglio-ingaggi del 15%.
ACERBI, OLTRE LE POLEMICHE
Al nome di Acerbi, però, segue anche una mare di polemiche. É comprensibile, infatti, il sentimento di molti tifosi nerazzurri: espresso sui social anche l’hashtag #Acerbinontivogliamo. Il “sorriso isterico” definito così anche dallo stesso Acerbi dopo l’errore all’ultimo minuto in Lazio-Milan (partita che ha permesso ai rossoneri di fare un passo in avanti decisivo verso lo Scudetto) non è stato accolto benissimo, per usare un eufemismo, dai tifosi dell’Inter.
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Ma se vogliamo guardare al bene e all’esigenze dell’Inter, Acerbi è un’opzione logica per l’Inter. Il difensore non starà simpatico a molti di noi, ma se vogliamo analizzare il suo acquisto ci sono diverse cose, anche positive se vogliamo, da dover considerare.
L’UPGRADE DI RANOCCHIA
Dal punto di vista dell’interismo, Acerbi non potrà mai essere Ranocchia. Questo è indubbio. Ma sotto il punto di vista “tecnico”, possiamo tranquillamente definire Acerbi un upgrade di Ranocchia. Nella sua carriera, il difensore della Lazio ha dimostra più cose: ha fatto parte di una Lazio, insieme allo stesso Simone Inzaghi, che ha raggiunto diversi obiettivi importanti. É nel giro della Nazionale da diverso tempo e ha una grandissima esperienza in Serie A, oltre che internazionale con le partite europee dei biancocelesti.
L’aspetto economico, poi, è quello che fa la differenza in tutto questo discorso: l’Inter può arrivare ad Acerbi con pochissimo denaro, consentendo di mantenere gli equilibri economici prefissati dalla proprietà ed evitando un grosso impatto sui conti (che ci costringerebbe ad altri sacrifici sul mercato).
ACERBI: UN AFFARE DA FARE IN PRESTITO
Ecco, parlando dell’aspetto economico c’è però una prerogativa per considerare questa trattativa “logica” e “sensata”. Acerbi deve arrivare in prestito secco. Investire, anche una piccola somma di denaro in un difensore 34enne non sarebbe proprio l’ideale per l’Inter. Si rischierebbe di ritrovarsi in rosa un altro caso Kolarov.
Il prestito, invece, potrebbe consentire ai nerazzurri di fare una mossa molto intelligente: se l’Inter non può arrivare adesso ad Akanji, potrebbe farlo nel 2023 (a costo zero). Prendendo adesso Acerbi, l’Inter metterebbe una pezza momentanea per poi andare a rinforzarsi, davvero, con lo svizzero la prossima stagione.
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