Se c’è una cosa che l’Inter ha imparato dalle precedenti sfide con il Bologna, è che ogni palla persa a centrocampo o nella trequarti difensiva può rivelarsi letale. Occorrerà, a questo proposito, prendere le dovute precauzioni. Come? Mantenendo la squadra corta e compatta, senza allungarsi come in occasione dei gol di Zirkzee in Serie A e Ndoye in Coppa Italia, con i nerazzurri costretti a correre disperatamente all’indietro. La squadra di Simone Inzaghi, in questo senso, dovrà più che mai essere abile nelle marcature preventive, mantenendo un atteggiamento accorto e tentando contemporaneamente di sbagliare il meno possibile a livello tecnico, soprattutto nelle zone più pericolose di campo.
La probabile presenza di Yann Bisseck a destra potrebbe essere molto utile per contenere la velocità di Ndoye, così come Carlos Augusto a sinistra può contrastare efficacemente le sortite di Posch e soprattutto di Orsolini, aiutando inoltre Mkhitaryan (o Klaassen) a contrastare Fabbian Servirà un lavoro di squadra, inoltre, su Zirkzee. Ma non nel senso di creare “gabbie” o farsi attirare eccessivamente dall’olandese, che ama svariare sul fronte offensivo: tante volte in stagione il Bologna ha utilizzato il suo attaccante anche per aprire spazi e liberare l’area agli inserimenti di Ferguson e Fabbian o alle incursioni di Ndoye, Saelemaekers e Orsolini. Un giusto equilibrio può essere raggiunto con i tre difensori, certo, ma anche con il supporto di mezzali ed esterni.
Immaginiamo, poi, che Simone Inzaghi tenterà di bloccare le principali fonti di gioco bolognesi sul nascere: da questo punto di vista sarà fondamentale il lavoro in pressing di uno dei due attaccanti su Calafiori e la capacità di vincere il difficile duello a centrocampo contro Freuler, sfruttando la maggiore qualità e non riducendo la partita a una lotta sui contrasti, terreno sul quale il Bologna è particolarmente abile. Fondamentale, poi, il lavoro del regista basso (Calhanoglu o Asllani) nel contenere le corse di Ferguson verso l’area avversaria.
L’Inter dovrà infine tenere presente che il Bologna è una squadra che non esce mai dalla partita e che contro i nerazzurri è stata capace di snaturarsi in maniera intelligente, come visto dalle statistiche. Anche quando i ragazzi di Thiago Motta sono andati in svantaggio nelle due partite stagionali non hanno mai provato il forcing esasperato, rimanendo equilibrati e aspettando l’episodio per azzannare (il rigore concesso da Lautaro in campionato, il geniale colpo di tacco di Orsolini). Occhio, dunque, a non commettere ingenuità di sorta. I rossoblù hanno recuperato già 15 punti da situazioni di svantaggio.
Per quanto riguarda la fase offensiva, ci aspettiamo un minor possesso palla da parte dell’Inter rispetto ai match di ottobre e dicembre, e di conseguenza un baricentro medio più alto del Bologna. Per due motivi: il primo è che i nerazzurri, dopo essersi scottati due volte, potrebbero provare a lasciare il possesso agli avversari come hanno già fatto in alcune partite stagionali (vedi la Fiorentina). E poi, banalmente, i felsinei giocano in casa con il tutto esaurito e un pubblico che sogna la Champions League: abbastanza per spingersi più in avanti e avere la tentazione di dominare l’Inter, magari pensando inconsciamente che abbia la testa alla Champions. È proprio qui che i nerazzurri dovranno fare gol, perché questo atteggiamento può rivelarsi un assist. E colpire al momento giusto. Se c’era un momento perfetto per il ritorno di Thuram da titolare, è esattamente questo.
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