Analisi

I tre motivi per cui Inzaghi NON schiera Buchanan a destra

Venerdì sera, durante la gara di Frosinone, Tajon Buchanan ha collezionato la sua ottava presenza da calciatore dell’Inter dopo l’arrivo nel calciomercato di gennaio. E per l’ottava volta Simone Inzaghi lo ha inserito a partita in corso non sulla corsia di destra, come ce lo si immaginava al momento dell’acquisto, bensì su quella di sinistra. Il canadese, dunque, nei 104 minuti totali giocati con i campioni d’Italia in Serie A, è sempre stato impiegato da esterno mancino. Abbiamo provato a spiegarci i motivi per cui Inzaghi continui a insistere su di lui in quella posizione e ne abbiamo individuati almeno tre.

I tre motivi per cui Buchanan all’Inter non gioca a destra

Il primo è un po’ racchiuso nelle dichiarazioni dell’allenatore dopo la roboante vittoria di Frosinone, con tanto di primo gol in nerazzurro di Buchanan. Il tecnico, fra le altre cose, ne ha fatto anche una questione numerica: a destra l’Inter è al momento coperta con Darmian, Dumfries e Cuadrado. A sinistra, invece, il tecnico si sta affidando sempre più spesso a Carlos Augusto come vice Bastoni, ed è per questo che Bucnanan si incastra nel puzzle nerazzurro da vice Dimarco, piuttosto che entrare nella corsa alla titolarità della sovraffollata corsia destra.

Da qui sgorga facilmente il secondo motivo, ovvero la volontà di non “bruciare” un giocatore arrivato da quattro mesi, che non conosceva né il calcio italiano, né la lingua e che viene descritto come molto introverso. Buchanan ha avuto bisogno di un lungo periodo di adattamento, per la verità ancora in corso, e Inzaghi ha deciso di cambiare la corsia d’azione anche per non farlo entrare in una competizione feroce sin da subito con Darmian, Dumfries e Cuadrado. La situazione potrebbe cambiare nella prossima stagione: il primo ha 35 anni e potrebbe non avere più le energie necessarie a sostenere il dispendioso ruolo di esterno a tutta fascia; il futuro del secondo è in bilico, vista la situazione contrattuale e le prestazioni insufficienti; il terzo verrà svincolato al 99% dopo l’annuale firmato la scorsa estate. “Potrebbe” cambiare, appunto. Ma non è detto.

E qui arriviamo alla terza motivazione, che riparte ancora dalle dichiarazioni di Inzaghi: “Lui ha caratteristiche diverse, ha dribbling e un ottimo destro“. Si tratta di peculiarità messe in mostra, d’altronde, proprio nel gol dello 0-3 a Frosinone, con progressione sulla sinistra, rientro sul destro e gran tiro nell’angolino basso. Si sa quanto Simone Inzaghi ami sperimentare costantemente nuove soluzioni di gioco, non nel modulo (il 3-5-2 resta inderogabile), quanto nell’interpretazione dello stesso. Quella di Buchanan a sinistra potrebbe essere un’evoluzione tattica dettata dal fatto che nessuno in rosa giochi a piede invertito: non lo fanno Dumfries, Darmian e Cuadrado, non lo fanno neppure Dimarco e Carlos Augusto. La soluzione dell’uno contro uno costante, della ricerca della verticalità che Buchanan ha messo in mostra, il buon tiro e la predisposizione al dribbling sono doti (tipiche di un calciatore nato ala, più che terzino) che potrebbero farne un esterno sinistro fisso, anche per l’Inter 2024-25. In questo caso, Carlos Augusto traslocherebbe stabilmente in difesa come vice Bastoni, aprendo degli interrogativi tuttavia sulla situazione a destra.

È possibile che i ragionamenti siano comunque ancora in corso, soprattutto per quanto riguarda la prossima stagione. Non bisogna tralasciare, in questo discorso, altri due fattori: il precedente Perisic che aveva caratteristiche simili e che con Inzaghi ha disputato la miglior stagione in carriera; il percorso sportivo di Buchanan, che ha giocato prevalentemente a destra ma si è disimpegnato anche a sinistra, soprattutto con i New England (19 volte su 67 presenze) più che con il Bruges (5 volte su 67).

Simone De Stefanis

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