Tra i tanti problemi che l’Inter di Simone Inzaghi ha palesato nel corso di questa stagione ce n’è uno che, probabilmente, sta passando troppo in secondo piano: l’apporto dei centrocampisti in termini di gol. Si sono spesi tanti discorsi su una difesa meno solida di quella dell’anno scorso, su esterni poco determinanti e, soprattutto, su un attacco che è l’ombra di sé stesso non appena Lautaro Martinez ed Edin Dzeko calano di rendimento. Va segnalato, però, che da una mediana che (Asllani e Gagliardini a parte) conta centrocampisti del calibro di Brozovic, Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan è legittimo aspettarsi qualcosa di più.
I numeri – Statistiche alla mano, l’apporto della mediana interista non è stato nemmeno così scarso: Mkhitaryan ha realizzato 4 gol, Calhanoglu 3, Barella 6 e Brozovic 2. Ad essere disequilibrata, però, è la loro distribuzione nel corso della stagione: l’ultima rete realizzata da Brozovic risale a metà settembre (complice anche l’infortunio che lo ha colpito in quel periodo), quella di Barella al 29 ottobre e quella di Calhanoglu il 9 novembre (su rigore, peraltro. L’ultimo gol non su palla inattiva è invece del 20 agosto).
In tutto il 2023, che finora ha visto tre mesi pieni di partite, l’unico centrocampista a trovare il gol è stato Mkhitaryan: due le sue reti, contro Udinese e Lecce. Il bottino è oggettivamente magrissimo…
Il problema della sterilità dei centrocampisti è fin troppo sottovalutato. In una squadra con esterni di centrocampo privi dell’uno contro uno ed attaccanti che vivono fasi alterne di fortune e sfortune, un’assenza così prolungata del supporto dalla mediana prima o poi fa arrivare i nodi al pettine.
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