Analisi TOTALE Inter-Genoa: segreti, preview e formazioni

L'ANALISI DI INTER-GENOA L'Inter ha allungato a +12 sulla Juventus, ma non vuole interrompere la sua marcia in campionato, con 8 vittorie consecutive all'attivo. I nerazzurri affronteranno il Genoa, ultima squadra a fermarli sul pareggio, nella 27a giornata di Serie A. La sfida di San Siro sarà arbitrata da Giovanni Ayroldi e sarà in diretta su DAZN e Sky Sport. Che tipo di partita attende l'Inter? Proviamo a capirlo nella nostra analisi. SCORRI SCHEDE>>> PREVIEW DELLA GARA COME ARRIVANO LE SQUADRE L'Inter di Simone Inzaghi ha giocato 11 partite nell'anno solare 2024, centrando altrettante vittorie. Le otto in Serie A, collezionate contro Verona, Monza, Fiorentina, Juventus, Roma, Salernitana, Lecce e Atalanta hanno consentito ai nerazzurri di andare in fuga verso lo scudetto, allungando a +12 sulla Juventus seconda. Le due in Arabia Saudita hanno permesso a Inzaghi di sollevare la Supercoppa, mentre quella in Champions League ha garantito un leggero vantaggio in vista della gara di ritorno agli ottavi contro l'Atletico Madrid. L'ultima partita non vinta dall'Inter in questa stagione risale proprio alla gara contro il Genoa, lo scorso 29 dicembre a Marassi (1-1 finale, gol di Arnautovic e Dragusin). Gli indisponibili fra i nerazzurri saranno Calhanoglu, Cuadrado e Sensi. Recuperati Thuram, Acerbi e Frattesi, tutti e tre inizialmente in panchina. Il Genoa di Alberto Gilardino staziona in una posizione di classifica tranquilla. Non ha realistiche ambizioni di centrare i piazzamenti europei, ma è praticamente fuori dalla lotta per la salvezza dall'alto dei suoi 33 punti in classifica. Dopo il pari strappato all'Inter a fine dicembre, il Grifone ha aperto il 2024 con un altro punto prezioso a Bologna e ha proseguito un ottimo percorso con 3 vittorie, 3 pareggi (fra cui quello di Napoli) e 1 sconfitta, in casa contro l'Atalanta. I liguri sono reduci dal successo interno contro l'Udinese (2-0). Dopo lunghi periodi con l'infermeria affollata, Gilardino potrà contare su quasi tutta la rosa a disposizione: gli unici indisponibili sono Matturro, Haps e Ankeye. Recuperato Vasquez. LE PROBABILI FORMAZIONI INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Barella, Asllani, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro Martinez, Sanchez. GENOA (3-5-2): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli, Messias, Badelj, Frendrup, Martin, Gudmundsson, Retegui. SCORRI SCHEDE>>> I NUMERI DEL GENOA Spesso, in questi giorni di avvicinamento, si è parlato del Genoa come una squadra dai due volti fra casa e trasferta. Tuttavia, la differenza di rendimento è tutto sommato nella norma per una squadra di metà classifica: 20 punti a Marassi, 13 in giro per l'Italia. Vero è che nella mente di tutti restano le tre (ottime) prestazioni a Genova contro Inter, Juventus e Milan: due pareggi con nerazzurri e bianconeri, sconfitta molto contestata contro i rossoneri (0-1). Il Genoa è una squadra compatta, che non eccede per produzione offensiva come dimostrano i 28 gol fatti e i soli 10.7 tiri a partita: in quest'ultima statistica è penultima in Serie A, solo la Salernitana calcia di meno verso la porta avversaria. I liguri compensano con un'ottima fase difensiva, testimoniata dai 31 gol incassati che la pongono su un'altra dimensione rispetto alle squadre in lotta per la salvezza e rendono merito al lavoro di Gilardino. Per fare un paio di esempi, il Genoa ha subito meno gol di Milan e Roma. Il dato sui tiri subiti a partita non è casuale: solo otto squadre in Serie A concedono meno. Per quanto riguarda i giocatori chiave, bisogna citare sicuramente Albert Gudmundsson e Morten Frendrup, rispettivamente seconda punta e centrocampista centrale dei rossoblù: sono i due ai quali Gilardino ha concesso il minutaggio più ampio. L'islandese classe 1997 è il miglior realizzatore della squadra in Serie A, con 9 gol realizzati che lo posizionano al nono posto nella classifica marcatori generali. Il danese classe 2001 primeggia nella rosa, invece, in quanto ad assist: 4 passaggi vincenti verso i compagni. Grande attenzione anche a Mateo Retegui, penalizzato da alcuni problemi fisici ma reduce da 3 gol nelle ultime 6 partite. L'italoargentino è stato a lungo in orbita Inter nella scorsa stagione. SCORRI SCHEDE>> LE CHIAVI TATTICHE DI INTER-GENOA Per capire che tipo di partita sarà, può essere utile ritornare proprio alla gara d'andata, una delle più faticose e incolore nella brillante stagione nerazzurra. Sfruttando il fattore casalingo, il Genoa a fine dicembre ha giocato con un baricentro di altezza media, che in alcuni momenti è diventato anche più alto di quello dell'Inter In fase di possesso, il modulo di base di Gilardino - ovvero il 3-5-2 come l'Inter - diventò stabilmente un 3-5-1-1 con gli esterni Sabelli e Martin (gli stessi che dovrebbero giocare a San Siro) disposti molto larghi, Frendrup che si alzava a rimorchio ed Ekuban ad aprire spesso i varchi per Gudmundsson. Proprio Ekuban si rivelò uomo chiave nel Genoa, procurando diversi problemi ad Acerbi con la sua velocità e rendendo le transizioni molto pericolose, a fronte di una discreta difficoltà di squadra nelle azioni manovrate. In ogni caso, domani nessuno dei due dovrebbe essere titolare, visto che dal primo minuto sono pronti rispettivamente Retegui e De Vrij, pronti a ingaggiare un nuovo duello. Il Grifone costruì soprattutto sulla fascia destra, dal lato di Bastoni e Carlos Augusto (anche Dimarco era infortunato), con Sabelli da quinto e un ottimo Dragusin - ora al Tottenham - terzo in difesa. In fase di non possesso, quella sera Gilardino adattò l'assetto alla pericolosità offensiva degli avversari, disponendosi con una sorta di 5-3-1-1 molto compatto soprattutto nelle zone centrali di campo. Il tentativo, spesso riuscito, fu quello di spingere i nerazzurri sugli esterni senza lasciare spazio a Thuram ed Arnautovic, tandem d'attacco visto l'infortunio di Lautaro. Il Genoa si difese molto basso mantenendo la squadra estremamente corta. Il fatto che ci fosse Arnautovic titolare in attacco nell'Inter favorì probabilmente questo approccio, votato a limitarlo nei rifornimenti e a ridurre le possibilità di manovrare per i compagni. Rispetto alla gara d'andata, ci sono però tante differenze che ci inducono all'ottimismo. L'Inter a fine dicembre era nel momento più difficile della stagione dal punto di vista fisico e mancavano diversi interpreti chiave. Oggi sta letteralmente volando. Se a Marassi c'era Bisseck, a San Siro dovrebbe giocare Pavard per innalzare il tasso qualitativo nell'impostazione da dietro. La catena di sinistra perderà lo squalificato Bastoni, vero, ma potrà comunque contare su un'ottimo tasso tecnico con Carlos Augusto da terzo e Dimarco da quinto. E poi, soprattutto, ci sarà Lautaro. Se preparare il piano partita e realizzarlo efficacemente contro Arnautovic (che domani dovrebbe peraltro lasciare spazio al più mobile e imprevedibile Sanchez) è fattibile, fare lo stesso con il capocannoniere del campionato risulta più complicato, viste le enormi porzioni di campo che copre e i continui movimenti in grado di mandare in confusione le linee difensive avversarie. Chiedere all'Atalanta per informazioni.

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Redazione Passione Inter - Autore

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