Analisi

Cosa ci dice il rinnovo di Marotta sul futuro di Zhang?

A differenza dell’inverno 2022, questa volta non se lo aspettava praticamente nessuno. Un anno e mezzo fa, infatti, l’intera area dirigenziale sportiva dell’Inter era in scadenza nel successivo mese di giugno e si parlò per mesi dei loro rinnovi (e anche dell’ipotesi che si concretizzasse un addio). Nel febbraio 2022, arrivò il triplice rinnovo dell’amministratore delegato sport Giuseppe Marotta, del direttore sportivo Piero Ausilio e del suo vice Dario Baccin fino al 2025, e non fino al 2024 come si vociferava.

Oggi è successo lo stesso, nonostante non ci fossero segnali in tal senso, vista la scadenza distante. E invece, i rispettivi contratti sono stati allungati fino al 2027. Si tratta di una notizia importante, che garantisce continuità tecnica e manageriale all’Inter e che farà felici molti tifosi. Al tempo stesso, però, gli autografi che presto verranno messi nero su bianco da Marotta, Ausilio e Baccin possono anche essere dei segnali, da provare a “leggere”, decodificare e interpretare, sul futuro societario. E così, abbiamo provato a chiederci: cosa ci dice il rinnovo dei dirigenti – e in particolare di Marotta – sul futuro di Steven Zhang e del gruppo Suning?

Segnale di continuità?

Partiamo da una data, che i più conosceranno già e che rappresenta uno snodo cruciale nel futuro prossimo dell’Inter: 20 maggio 2024. È il termine entro il quale Zhang dovrà restituire a Oaktree la somma ricevuta nel famoso finanziamento del 2021. Sono 275 milioni, che con i tassi di interessi salgono a circa 350. Se questo non avvenisse, l’Inter passerebbe al fondo californiano.

Ciò non significa che una decisione in tal senso verrà presa da Zhang il 19 maggio o giù di lì. È chiaro che le strategie e i movimenti sono già stati avviati e ci si aspetta, anzi, novità sulla possibilità di rifinanziare il prestito, di vendere la società o di restituire la somma già nelle prossime settimane o entro la fine del 2023. Su quel fronte, però, indiscrezioni a parte, ancora tutto tace. E però, in un pomeriggio di novembre antivigilia di Juventus-Inter, ecco i rinnovi di chi Zhang lo ha accompagnato, in questi sette anni alla guida dell’Inter. Ed ecco il rinnovo, soprattutto, di Giuseppe Marotta, scelto dal presidente in persona sul finire del 2018.

Esatto, perché Marotta è uomo di Zhang più di ogni altro. Più di Ausilio, che vanta un’esperienza ultraventennale nell’Inter. Più di Antonello, che era già nerazzurro dal 2015 come direttore finanziario, sebbene Suning gli abbia poi affidato un ruolo più importante: l’amministrazione dell’area corporate.

Da questo punto di vista, il prolungamento del dirigente varesino è probabilmente un indizio di continuità anche da parte del gruppo cinese. E d’altronde lo stesso Zhang non ha lasciato trasparire volontà alcuna di cedere il club, durante l’ultima assemblea dei soci. Il presidente, quindi, ha voluto probabilmente rendere merito al gruppo che – fra mille difficoltà e paletti, con la parola “sostenibilità” impressa in testa e ripetuta in pubblico come un mantra – ha portato l’Inter a mettere insieme questo filotto di risultati: vittoria di uno scudetto; lotta fino all’ultima giornata per bissare il titolo; finale di Champions League raggiunta; primo posto nella Serie A attuale. Non male.

Cambio in vista?

E poi c’è l’altra possibilità. Quella che a prima vista sembra fantasiosa e astrusa, ma che non si può escludere completamente. Stiamo parlando di una richiesta di continuità fatta da un possibile nuovo proprietario o nuovo socio in arrivo. Se l’Inter ha raggiunto il valore di oggi, infatti, è anche – se non soprattutto – grazie al lavoro svolto dalla dirigenza, il cui valore è riconosciuto da chiunque. Imprenditori esteri come Zilliacus (non stiamo assolutamente dicendo che ci sia lui dietro l’operazione), per esempio, si affannano a ribadire la stima che nutrono per la parte sportiva.

Da non tralasciare, inoltre, i continui riferimenti recenti di Marotta alla “pensione” da dirigente di club per passare a un nuovo ruolo nella politica calcistica. Non facciamo fatica a immaginarlo presidente della Figc, della Lega o anche Ministro dello Sport (pare che quest’ultimo sia il suo vero sogno). E allora, la fretta di posticipare una scadenza già abbastanza lontana, potrebbe anche essere un modo per far desistere l’attuale amministratore delegato dagli intenti di addio all’Inter. E lo stesso Marotta deve aver ricevuto argomenti convincenti, per scegliere di continuare e di legarsi ai colori nerazzurri per quasi 10 anni totali (2018-2027).

Per avere un quadro completo, sarebbe stata utile la data di scadenza contrattuale dell’altro amministratore delegato, quello della parte corporate, Alessandro Antonello. Tuttavia, il contratto di quest’ultimo è “a tempo indeterminato“, a differenza della parte sportiva. Le uniche tempistiche di riferimento, nel suo caso, si riferiscono agli incarichi nel CdA che hanno durata triennale.

Conclusioni

Comunque la si veda, insomma, quella del rinnovo dell’area sportiva e in particolare di Marotta è una buona notizia. Per l’Inter prima di tutto, perché mantiene uno dei dirigenti migliori di sempre alla propria guida. E poi anche come segnale in vista del futuro. Se Zhang ha trovato una soluzione per proseguire, giusto farlo con il varesino ancora al suo fianco, in un tandem che finora ha funzionato. Se invece dietro il rinnovo dovesse esserci un altro socio o compratore, il rinnovo di Marotta sarebbe di certo un primo certificato di garanzia sul nuovo arrivato.

Simone De Stefanis

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