Passano gli anni, ma l’efficacia offensiva dell’Atalanta rimane notevole: la squadra di Gasperini è al momento il terzo miglior attacco della Serie A con 48 reti realizzate. Meglio hanno fatto soltanto la stessa Inter (63) e il Milan (50, con una partita in più).
I bergamaschi, inoltre, sono anche la terza squadra per numero di tiri a partita verso la porta avversaria (14,6 di media) dietro a Napoli e Inter (15,7), con una precisione notevole, visto che – se spostiamo l’attenzione ai tiri in porta – l’Atalanta è prima in classifica con una media di 5,7. Contrariamente a ciò che si possa pensare vista la presenza di Koopmeiners e Pasalic, i bergamaschi calciano relativamente poco da fuori area, arrivando a concludere per la maggior parte dentro i 16 metri.
Fino a questo momento, la Dea non si è contraddistinta come squadra di grande possesso palla, posizionandosi undicesima nella classifica di Serie A. Opposto è il discorso relativo ai duelli aerei, statistica nella quale l’Atalanta è seconda dietro soltanto al Verona: i bergamaschi contano su calciatori di stazza notevole soprattutto in difesa e fanno della fisicità, ormai da anni, una delle doti più sfruttate. L’Atalanta si conferma una squadra che corre molto (114,365 km a partita): solo la Lazio fa di meglio in Serie A, mentre l’Inter è quinta.
Spostando lo sguardo ai singoli calciatori, l’asse di sinistra è il più pericoloso: i maggiori pericoli arrivano dalla corsia presidiata solitamente da Kolasinac e Ruggeri. Il calciatore che crea più occasioni nell’Atalanta è Koopmeiners, seguito da De Ketelaere, Lookman e ancora Ruggeri, il più pericoloso nelle azioni che portano ai gol orobici.
I tre del centrocampo rappresentano un punto di forza notevole, con Koopmeiners nelle vesti di assaltatore, Ederson che si sta affermando come tuttocampista e De Roon vero equilibratore della squadra.
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