Ci sono diversi dati abbastanza esplicativi sulla filosofia del gioco del Napoli di Conte. Il primo concetto che viene associato ai partenopei è uno: solidità. E in effetti il dato sui gol subiti parla chiaro, visto che gli azzurri sono la seconda miglior difesa del campionato con 8 reti incassate: solo la Juventus ha fatto meglio con 7, mentre l’Inter è a quota 13. Tuttavia, per quanto riguarda i tiri concessi a partita, la seconda migliore è proprio la squadra di Inzaghi con 9.8, mentre il Napoli è tredicesimo con 11: significa che sei squadre hanno fatto meglio, ma anche che i nerazzurri concedono tendenzialmente conclusioni più pericolose, oltre a confermare l’aspetto ribadito più volte dallo stesso Inzaghi: “Tutto quello che concediamo diventa gol“.
In fase offensiva, il Napoli è la settima squadra sia per tiri totali che per conclusioni a partita: l’Inter è prima in entrambe le statistiche. E questa volta il dato sui gol segnati non mente, visto che i partenopei sono il sesto miglior attacco (18 gol fatti) e i nerazzurri il secondo (25). La squadra di Conte fraseggia di meno e lo fa con meno qualità rispetto agli avversari: è 11esima per possesso medio a partita con 48,2% e ciò significa che tendenzialmente la percentuale di possesso del Napoli è più bassa rispetto agli avversari nella singola partita. L’Inter è invece terza con 60,8% di possesso, mentre è seconda per precisione dei passaggi; il Napoli è ottavo.
Per quanto riguarda i singoli, spiccano ovviamente Romelu Lukaku e Kvicha Kvaratskhelia, i due autentici riferimenti dell’attacco del Napoli. Insieme hanno prodotto 15 dei 18 gol totali napoletani: 4 reti e 4 assist per il belga, 5 gol e 2 assist per il georgiano. In difesa il leader è Alessandro Buongiorno, ma attenzione ad Amir Rrahmani che è quinto in tutta la Serie A per duelli aerei a partita, nonostante il Napoli sia fra le ultime squadre del campionato in questo fondamentale. Se in fase di impostazione, marcatura e posizionamento l’ex Torino è fondamentale, quando c’è da difendere sui palloni alti e i cross che arrivano in area il principale riferimento è proprio il kosovaro. A centrocampo, invece, domina Scott McTominay nelle vesti di assaltatore in fase offensiva ma anche di equilibratore quando c’è da ricompattarsi.
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