Come detto, il Monza passa dal 3-4-2-1 al 5-2-3, andando quindi a creare molta densità. Facile immaginare che contro l’Inter – a maggior ragione – l’atteggiamento verrà replicato, con il baricentro che si abbasserà ulteriormente nel tentativo di colpire in contropiede. I nerazzurri avranno in mano il pallino del gioco e dovranno essere bravi a stanare l’avversario senza prestare il fianco alle ripartenze. Visto il traffico che potrebbe crearsi per vie centrali, la squadra di Inzaghi potrebbe ricorrere molto ai quinti, tentando di creare duelli costanti e cambiando spesso il gioco in modo da non dare punti di riferimento.
In fase difensiva, facile immaginare che se dovesse giocare Djuric, uno degli sbocchi per il Monza sarà quello del suo gran colpo di testa che rende il bosniaco pericoloso sia nella conclusione diretta verso la porta, sia nella sponda a favorire gli inserimenti dei compagni. Difficile pensare di vincere molti duelli aerei contro di lui, soprattutto se dovesse giocare De Vrij e non Acerbi, più facile organizzare marcature preventive sui giocatori pronti a inserirsi come Dany Mota, Pessina, Bondo, Caprari, Vignato e Maldini. A proposito di quest’ultimo, occhio inoltre al suo tiro, visto che è il calciatore del Monza che calcia di più verso la porta avversaria. Un’altra chiave sarà quella di chiudere le linee di passaggio a Pessina, che tende a verticalizzare molto ed è plausibile che la tendenza sarà ancor più esasperata contro l’Inter, in eventuali ripartenze con spazi aperti.
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