Cosa aspettarci da Juan Cuadrado all’Inter
La nostra analisi sull'arrivo dell'ex juventino
Come un fulmine a ciel sereno, il giocatore che meno di tutti i tifosi dell’Inter si sarebbero aspettati di vedere in maglia nerazzurra è pronto a sbarcato a Milano: Juan Cuadrado è passato all’Inter, firmando un contratto annuale a 2.5 milioni di euro.
Una notizia che ha subito scatenato diversi malumori tra gli interisti, dal momento che Cuadrado non è ben visto tra i supporter nerazzurri. Tuttavia, la scelta sembra essere stata benedetta proprio da Simone Inzaghi, per il quale il colombiano rappresenterebbe una soluzione perfetta per il suo 3-5-2. In attesa dell’ufficialità dell’operazione, allora, cerchiamo di capire cosa aspettarci da Cuadrado all’Inter.
A 35 anni compiuti, l’esterno ex Juventus non è di certo nel picco della sua carriera. Tuttavia, nella scorsa stagione è stato comunque uno dei pilastri della squadra di Allegri: 47 presenze in tutte le competizioni, la maggior parte partendo dal primo minuto. Anche se il rendimento non è stato all’altezza delle ultime stagioni (solo 2 gol e 4 assist), si tratta comunque di un giocatore ancora in grado di fornire un buon numero di partite.
All’Inter, oltretutto, verrebbe per alternarsi con Dumfries, il che potrebbe garantirgli di gestire meglio le forze, alzando così il livello medio delle sue prestazioni. Va detto, inoltre, come il rendimento non eccellente della Juventus negli gli ultimi due anni con Allegri non abbia in generale aiutato molti bianconeri a fornire il meglio del loro repertorio.
Forse anche in questo modo si può spiegare meglio il declino di Cuadrado, che in ogni caso è evidente nei dati: per rating statistico è stata la sua peggior stagione alla Juve dopo la 18/19 in cui, però, arrivava dalla pubalgia e durante la quale si era infortunato al menisco stando fuori a lungo. Inoltre, anche il dato dei dribbling effettuati, una sua eccellenza in teoria, si è dimezzato (nell’ultima stagione Barella ne ha il 50% in più, ad esempio).
Va detto, al tempo stesso, che spesso è stato impiegato da terzino, un ruolo che, in una Juventus molto accorta, ha di sicuro influito su questi suoi numeri. Inoltre, la sua influenza sul gioco bianconeri è stata comunque ampia: 3.16 azioni da tiro a partita (dati FBREF), nell’89esimo percentile nel ruolo di esterno basso, con una produzione di expected goals ed expected assist discreta di 0.22 a partita.
In questo senso è comprensibile l’indiscrezione secondo la quale sarebbe Inzaghi ad averlo voluto in nerazzurro: Cuadrado può aggiungere una mole di gioco offensivo più alta rispetto a Dumfries, risultato spesso un po’ troppo limitato nell’ultimo terzo di campo. Ciò garantirebbe all’Inter di sgravare un po’ la catena di sinistra di tutte le responsabilità avute nell’ultima stagione. Riportato più avanti, peraltro, si può ipotizzare che le qualità in dribbling del colombiano possano ritrovare maggiore linfa.
Infine, però, non si può ignorare l’elefante nella stanza: il suo passato juventino, caratterizzato spesso da un atteggiamento molto inviso ai tifosi dell’Inter (che lo hanno accusato spesso di essere un giocatore antisportivo e votato alla simulazione). Difficile, pertanto, pensare a un’accoglienza positiva per il colombiano, che avrà da faticare molto per riuscire a conquistarsi quantomeno la “sopportazione” da parte del mondo nerazzurro.
Anche Calhanoglu e Acerbi arrivarono tra i mugugni generali, ma l’odio sportivo nei confronti di Cuadrado sembra essere più radicato e difficile da scalfire. Al giocatore, e anche a Inzaghi, l’onere di modificare la situazione. Ma i primi mesi saranno sicuramente complicati. Intanto c’è subito un intoppo: Cuadrado, infatti, dovrà saltare la tournée in Giappone.