Analisi

Il Belgio svolta Lukaku: numeri da paura e messaggio a Inzaghi

Due partite consecutive da titolare, quattro gol segnati, tutti decisivi. Romelu Lukaku ritrova la maglia del Belgio dopo il Mondiale deludente e, questa volta, lancia un messaggio forte e chiaro. Anche all’Inter.

Mattatore assoluto con la tripletta che ha schiantato la Svezia, il centravanti nerazzurro si è ripetuto con una rete importante anche nel 3-2 con cui la selezione belga ha regolato nientemeno che la Germania.

In 152 minuti giocati, quindi, Lukaku ha segnato 4 gol: la media di un gol ogni 38 minuti giocati. Rendimento stratosferico, che si scontra con i numeri sicuramente più deludenti che finora segnano la stagione del suo ritorno a Milano: con l’Inter viaggia infatti alla media di un gol ogni 182 minuti giocati, viste le sole 5 marcature in 19 apparizioni.

Alcune considerazioni, però, vanno fatte.

Lukaku quest’anno è stato fortemente frenato dal primo infortunio di inizio stagione e quindi dalle successive due ricadute. Solo ora sta ritrovando condizione e minutaggio, finalmente in crescita con Inzaghi che lo sta gestendo per evitare ulteriori problemi: in campionato è salito dai 14 minuti con Empoli e Cremonese ai 20 con il Milan per poi trovare più spazio con Sampdoria (66′), Udinese (66′ con gol), Bologna (63′), Spezia (90′ con gol) e Juventus (79′), in mezzo anche 19 minuti col Lecce e due spezzoni col Porto, tra andata (con gol decisivo) e ritorno in Champions League.

Ora che la condizione sta tornando, è interessante sottolineare come le reti di Lukaku col Belgio siano arrivate tutte da dentro l’area di rigore con Big Rom utilizzato come puro finalizzatore dell’azione offensiva, e quindi innescato sfruttando le sue principali caratteristiche da cannoniere. Contro la Germania in particolare la marcatura arriva grazie ad un ottimo filtrante che premia il movimento di Lukaku a scappare alle spalle del difensore avversario. Indicazioni utili per Inzaghi, che forse ora potrebbe finalmente sbloccare il potenziale offensivo del numero 90 in maniera diversa rispetto ai tanti palloni giocati spalle alla porta per favorire i compagni.

Va detto che non sono stati gol difficilissimi, ma per un’Inter che sta faticando tanto a convertire le occasioni in gol è decisamente un’altra buona notizia che si aggiunge a quelle arrivate anche da Asllani con l’Albania.

Lorenzo Polimanti

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