Serie A, classifica pazza? Big in crisi, goleade e rivincita delle piccole: il Covid ha scompaginato il calcio in tutta Europa
Il primo campionato disputato interamente in periodo Covid ha aumentato le variabili di cui tenere contoPotete chiamarlo calcio nell’anno 1 d.C. (dopo Covid), ammesso e non concesso che la scusante del Covid possa fornire tutte le giustificazioni a delle classifiche sorprendenti che i campionati di mezza Europa – e non solo quello italiano – stanno facendo registrare nell’inizio stagione più anomalo di sempre. In mano, anzitutto, abbiamo una serie interessante di risultati pirotecnici: per dire, in Inghilterra, un mese fa, nello stesso giorno ci sono stati l’1-6 del Tottenham al Manchester United e il 7-2 dell’Aston Villa al Liverpool; in Germania il Bayern ha battuto 8-0 lo Schalke 04 una settimana prima di perdere 4-1 contro l’Hoffenheim; e la Champions League, pure, ha fornito risultati spesso tennistici o quasi. E poi, appunto, ci sono le classifiche schizzate di queste prime settimane nei vari campionati: alcune sorprendenti, altre meno, che di certo riconsegnano un’immagine in filigrana di un calcio profondamente cambiato rispetto a come eravamo soliti intenderlo sino a qualche mese fa.
ITALIA – Che una squadra come il Milan guidi la classifica della Serie A, a onor del vero, non dovrebbe sorprendere, almeno per quella che è la storia dei rossoneri: certo è che – a inizio stagione – non c’era chi non scommettesse che ai primi di novembre a fare da battistrada al campionato ci sarebbero state Juventus e Inter. E invece, i bianconeri sono quinti con 13 punti in classifica (di cui tre a tavolino, e occhio al ricorso del Napoli), mentre i nerazzurri sono addirittura settimi con 12 punti. In compenso, i rossoneri – partiti con l’obiettivo Champions – guidano il gruppo con 17 punti, seguiti da un impressionante Sassuolo (15 punti) e da un sempre convincente Napoli, terzo con 14 punti (sul campo sarebbero 15, e di nuovo: occhio al ricorso).
INGHILTERRA – Anche qui: perché dovrebbe sorprendere che oggi, in Inghilterra, al primo posto ci sia una squadra che ha vinto il campionato appena quattro anni fa? Semplice: perché quella del Leicester City, nel 2016, fu un’impresa epica, totalmente insperata: e che però quest’anno ha qualche possibilità di ripetersi, visto che le Foxes sono prime con 18 punti in classifica, e vista la crisi nera del Manchester City (decimo con 12 punti e una gara in meno), dell’Arsenal (undicesimo con 12 punti) e del Manchester United (quattordicesimo con 10 punti e una gara in meno). Il Leicester sorprende ancora e si gode la vetta (benché tallonato da Tottenham e Liverpool a quota 17): intanto, stupiscono anche il Southampton (quarto con 16 punti: appena lo scorso 25 agosto aveva perso 0-9 proprio contro il Leicester) e l’Aston Villa (sesto con 15 punti e una gara in meno: può agganciare il Leicester al vertice).
SPAGNA – Appare psichedelica anche la classifica della Liga, in quest’edizione che ha visto ai nastri di partenza i peggiori Barcellona e Real Madrid degli ultimi anni, reduci rispettivamente da un incredibile caos estivo e da un mercato con zero acquisti all’attivo: i blaugrana sono ottavi con 11 punti e una partita in meno, mentre i Blancos se la cavano meglio e sono quarti con 16 punti (ma vantano, si fa per dire, sconfitte clamorose come il 4-1 di ieri contro il Valencia). Sorprendono, invece, gli exploit della Real Sociedad (prima con 20 punti e una partita in più) e del Villarreal (secondo con 18 punti e una partita in più). In questo scenario, virtualmente primo è l’Atletico Madrid, che ha una partita in meno – dunque due partite in meno rispetto alle due di testa – e 18 punti in classifica (può andare a 23). Colpiscono anche il Granada quinti con 14 punti e il Cadice sesto con 14 punti.
E NEL RESTO D’EUROPA? – Per quanto riguarda gli altri grandi campionati del vecchio continente, se la situazione al vertice non sorprende né in Ligue 1 (Paris Saint-Germain in vetta a +5 sul Lille) né in Bundesliga (dove Bayern Monaco, Lipsia, Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen se le suonano e sono tutte raccolte in tre punti), va almeno sottolineata, in Germania, la situazione dello Schalke 04: penultimo con 3 punti, un parziale certamente clamoroso nonostante il club di Gelsenkirchen sia da qualche anno in crisi di risultati. Peraltro, i tedeschi non hanno nemmeno l’alibi dei troppi impegni, non partecipando essi ad alcuna competizione europea: un alibi vecchio come il mondo ma che – quest’anno – si perde nella marea di nuove variabili di un calcio ahinoi completamente nuovo, e che aspetta solamente di tornare alle condizioni di partenza. Virus e norme antivirus permettendo.
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