Perché l’Inter vuole investire 10 milioni su Cabal
Non è solo una questione d'età
Da quando Tajon Buchanan si è infortunato gravemente con il Canada durante la Coppa America, in casa Inter è partita la caccia al nuovo acquisto, considerato che l’ex Bruges salterà la prima parte di stagione. Fin da subito, negli ambienti nerazzurri hanno dimostrato di avere le idee chiare sull’identikit del sostituto.
Dopo che in un primo momento si pensava che Giuseppe Marotta e Piero Ausilio potessero acquistare un nuovo esterno, le parole dello stesso direttore sportivo hanno invece fatto chiarezza: arriverà un difensore mancino che possa essere un’alternativa ad Alessandro Bastoni, spostando così Carlos Augusto nuovamente come vice Dimarco a tempo pieno.
La fase di ricerca è ancora in corso, ma ormai quella dell’Inter sembra essere diventata a tutti gli effetti una short list. Resistono le candidature di Mario Hermoso (inizialmente favorito) e Ricardo Rodriguez, due che appartengono a quella categoria che tante soddisfazioni ha regalato al mondo nerazzurro nelle ultime stagioni: parametri zero.
Tuttavia, con il passare dei giorni, è emersa la perplessità di Oaktree sui loro profili, ritenuti troppo avanzati a livello anagrafico e la voglia di puntare su un giocatore più giovane, anche a costo di investire sul cartellino. Ed ecco che Juan Cabal è ormai da considerare in pole position come nuovo possibile rinforzo dell’Inter. Il prezzo che fa il Verona è di circa 10 milioni di euro (intorno agli 8+2 di bonus), con la disponibilità a inserire una contropartita tecnica nell’affare (Issiaka Kamate?).
L’Inter ci sta pensando seriamente, ha già trovato un accordo con l’entourage del giocatore e si prepara a trattare con l’Hellas. Ma come si spiega la scelta, visto che i nerazzurri non navigano esattamente nell’oro?
Perché l’Inter vuole prendere Juan Cabal
Si fa presto a parlare di età. Com’è abbastanza intuitivo, l’ideale per Oaktree – come per ogni fondo – è acquistare il cartellino di giocatori che, con il passare degli anni, possano aumentare il proprio valore di mercato ed essere eventualmente rivenduti a cifre superiori. Già, ma non è detto sia sempre così, perché ci sono alcuni investimenti semplicemente sbagliati.
Se l’Inter ha deciso di accelerare su Cabal, non può essere una semplice questione anagrafica. La dirigenza nerazzurra, insieme a Simone Inzaghi, ha evidentemente visto nel colombiano un potenziale ancora non del tutto espresso e che con il tecnico piacentino potrebbe emergere.
Chiariamo subito: l’allenatore campione d’Italia non è esattamente il più spregiudicato al mondo quando si tratta di lanciare nella mischia i giovani, ma la sua strategia paziente sembra per ora aver pagato dividendi. Lo dimostra Yann Bisseck, entrato gradualmente nei meccanismi di squadra e rivelatosi un acquisto assolutamente azzeccato (e rispetto al tedesco, Cabal conta già 34 presenze in Serie A), ma anche Kristjan Asllani che – dopo un primo anno in cui ha visto pochissimo il campo – nella stagione passata è stato chiamato in causa sempre più spesso, anche in momenti delicati della stagione.
Cabal, che è un anno più piccolo di Bisseck e uno più grande di Asllani, potrebbe inserirsi nella stessa categoria. Di lui piacciono la velocità di base, il senso dell’anticipo, l’abilità nel gioco aereo e anche una discreta fisicità. Da non sottovalutare, poi, la duttilità tattica: il nativo di Cali è stato impiegato come difensore di sinistra in una difesa a tre, ma anche come terzino mancino in una linea a quattro. Per questo, in caso di necessità, potrebbe anche essere impiegato da esterno a tutta fascia.
Considerati i giocatori che gravitano da quelle parti, l’Inter è convinta che Cabal possa crescere andando a scuola dai migliori. Il colombiano si inserirebbe – infatti – tra i vari Alessandro Bastoni, Carlos Augusto e Federico Dimarco, tre calciatori che ormai giocano a memoria (nonostante l’ex Monza sia ad Appiano da una sola stagione, si comporta in campo come un veterano).
Inserirsi in un contesto e in un meccanismo altamente codificato e collaudato potrebbe favorire notevolmente l’eventuale ingresso di Cabal in rosa, quindi. E magari limare o correggere del tutto alcuni difetti emersi in queste stagione di Serie A, come le ingenuità in fase di impostazione e i troppi falli (con conseguenti cartellini gialli) commessi. Il colombiano arriverebbe in età giusta al posto giusto: l’Inter di Inzaghi è armonica quando si tratta di costruire, grazie a movimenti provati e riprovati, oltre ad essere la squadra che commette meno falli in tutto il campionato, forte di un dominio del gioco che spesso e volentieri imprime alle partite.
E allora, in un ambiente del genere, Cabal può crescere eccome, diventando prezioso (tecnicamente) per Inzaghi in una stagione estenuante e per Oaktree (economicamente) nel momento in cui l’acquisto dovesse rivelarsi azzeccato.