Se ci fosse un misuratore delle imprecazioni, siamo sicuri che il minuto 17 di Napoli-Inter abbia fatto registrare un picco fra i tifosi nerazzurri. “Non è possibile, un altro difensore…e ora?“, o qualcosa di molto simile.
Già, perché con Pavard e Bastoni fuori dai giochi, il reparto che proprio doveva essere esente da nuove problematiche era proprio la difesa. E invece Stefan De Vrij ha alzato bandiera bianca causa risentimento muscolare, a seguito di uno scatto per contenere Victor Osimhen. Le soluzioni di Simone Inzaghi erano sostanzialmente due: Yann Bisseck o Carlos Augusto. Il tecnico piacentino ha pescato bene dal mazzo, optando per un assetto inedito.
Fino a quel momento, la contemporanea presenza di Dimarco e del brasiliano (che sulla carta è il suo vice) aveva portato Inzaghi ad arretrare l’italiano fra i tre dietro, in un ruolo che aveva occupato soprattutto durante la stagione 2021-22. Era accaduto, per esempio, nel finale contro Real Sociedad e Benfica. Questa volta, invece, ha fatto l’opposto: Carlos dietro, Federico avanti.
Il numero 30 è stato necessariamente buttato nella mischia a freddo, senza riscaldamento, in una posizione che anche lui aveva occupato due anni fa per l’ultima volta, ma in un contesto decisamente diverso rispetto a Dimarco: in Serie B, con il Monza di Stroppa.
Se l’era cavata bene in un ruolo non propriamente suo, ma ecco, adattarsi sui campi di provincia in cadetteria è più facile se rapportato al Maradona, sullo 0-0, a partita in corso, contro i campioni d’Italia, in una partita fondamentale e contro un cliente scomodo come Politano. Ebbene, Carlos Augusto non si è limitato a rispondere “presente“: lo ha urlato, aggiungendoci un gigantesco punto esclamativo finale.
Ha vinto il duello contro l’esterno azzurro, che si è reso pericoloso solo con una prodezza individuale in occasione della traversa, ma soprattutto ha offerto un contributo costante anche su Osimhen, accentrandosi e aiutando Acerbi in diversi frangenti, oltre a mostrare ottime abilità negli anticipi, nelle scivolate e nei duelli aerei.
E così, il problema di De Vrij è diventato meno problema: ha permesso allo stesso Acerbi di riappropriarsi del suo ruolo preferito, il cannibale di centravanti di lusso; ha garantito all’Inter una fluidità in impostazione anche dal centrosinistra, cosa che aveva un po’ perso a Torino in assenza di Bastoni e che non rappresenta il punto di forza dell’ex Lazio.
Una prestazione di questo livello, mostrata in una partita così, potrebbe non rimanere un caso isolato. Se tutto dovesse filare liscio, in quel ruolo da sabato prossimo ritornerà Bastoni, ma a questo punto è lecito pensare che il suo vice possa diventare proprio Carlos Augusto. Questo non fa che aprire ulteriori dibattiti sulla figura di Bisseck e potrebbe avere ripercussioni sul mercato.
Spieghiamoci. Inzaghi a Napoli non si è fidato del tedesco che a Lisbona era stato (suo malgrado) protagonista di una prestazione horror, ritrovando un po’ di fiducia soltanto nella ripresa. L’impressione netta, maturata sia nello staff tecnico che nella tifoseria nerazzurra, è quella di un giocatore troppo acerbo per affidargli un ruolo così delicato, in una stagione dagli obiettivi ambiziosi come questa. Bisogna tener conto, in aggiunta, di almeno tre fattori:
E allora, in questo caso, chissà che l’Inter non possa cambiare le strategie di mercato. Con Carlos Augusto fisso da vice Bastoni, Marotta e Ausilio a quel punto avrebbero bisogno di un vice Dimarco a sinistra. Sappiamo, al tempo stesso, che vale il concetto “per uno che entra, uno esce”. In tal senso, da settimane si parla di un possibile prestito di Bisseck in una squadra più piccola, per fare esperienza. La dirigenza nerazzurra, finalizzando l’operazione, potrebbe così scandagliare il mercato alla ricerca di un esterno sinistro.
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