Analisi

Perché l’Inter dovrebbe tenere Dumfries (e perché no)

PERCHÉ TENERE DUMFRIES

Se c’è una parola di moda in casa Inter in queste ultime settimane, quella è senza dubbio “continuità“. Ebbene, un sostantivo che si può applicare con naturalezza anche alla questione Dumfries, in caso di permanenza. Per l’esterno olandese, infatti, si tratterebbe del quarto anno in nerazzurro, essendo arrivato tre estati fa per sostituire Achraf Hakimi. Il numero 2 conosce alla perfezione i compagni e i compagni conoscono lui, i suoi movimenti, i suoi punti di forza e i suoi limiti. Sanno, per esempio, che per esaltarne le caratteristiche devono servirlo sulla corsa e non con la difesa schierata: prendiamo il caso del “dirimpettaio” Nicolò Barella, che tende a scegliere altre soluzioni quando la manovra è ragionata, ma non esita a pescarlo in profondità nei momenti in cui si liberano varchi invitanti.

Dumfries, inoltre, piace molto a Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino, che è arrivato un paio di mesi prima di lui nella lunga estate 2021, ha lavorato molto sulla crescita complessiva dell’olandese, facendogli assaggiare tanta panchina nei primi mesi, quando non aveva ancora assimilato i suoi dettami. L’ex Psv con Inzaghi è migliorato molto in fase difensiva e l’allenatore sa come esaltarne l’atletismo e l’esuberanza fisica, oltre a saper scegliere le partite più adatte a lui o a Darmian. A proposito: la permanenza di Dumfries “snellirebbe” il lavoro della dirigenza, che si troverebbe a confermare in blocco l’out di destra e anche quello di sinistra, con Buchanan vice Dimarco e Carlos Augusto arretrato in difesa da backup di Bastoni.

L’esterno dell’Inter, che in 132 presenze complessive ha segnato 11 gol e piazzato 20 assist, è inoltre un giocatore che quando sta bene fisicamente è in grado di fare la differenza, sopperendo ai limiti tecnici con corsa e potenza. Quest’anno è partito molto forte (2 gol e 2 assist nelle prime sei giornate), giocando ad alti livelli almeno fino a dicembre, quando un infortunio a Napoli ha frenato la sua stagione e lo ha relegato ad alternativa di Darmian per il girone di ritorno. L’olandese, comunque, ha saputo incidere spesso e volentieri da subentrato, con due esempi su tutti: l’assist a Sanchez contro l’Empoli e il gol nell’ultima a San Siro (dell’Inter 2023-24 sicuramente, ma forse anche sua) contro la Lazio.

PERCHÉ NO>>>

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Simone De Stefanis

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