8 Maggio 2024

Le 6 NOTIZIE che arrivano dall’intervista di Ausilio

Dall'attacco al mister X sul mercato

RETROSCENA: DIMARCO, DZEKO, LEAO

Come dicevamo in apertura, c’è stato spazio anche per alcuni retroscena. Uno su tutti a proposito di Federico Dimarco, protagonista assoluto della seconda stella interista e ritornato stabilmente da vari prestiti solo nel 2021. Dopo aver ribadito i meriti della società “per non aver mai perso il controllo del giocatore, pur prestandolo più volte” e dell’allenatore, perché “Simone Inzaghi è stato davvero illuminato vedendo in lui qualcosa che nessuno aveva visto“, Ausilio ha raccontato – senza fare nomi – che qualcuno non credeva affatto in Dimarco e in un altro titolare di questa Inter.

Ci sono stati allenatori che ci hanno detto che non poteva giocare nell’Inter, allenatori di squadre in cui Dimarco aveva giocato. Succede spesso che si facciano telefonate ad allenatori o direttori sportivi di squadre in cui ci sono tuoi giocatori in prestito. Qualcuno di questi ci disse che due attuali titolari della nostra squadra non potevano neanche entrare nello spogliatoio dell’Inter“.

Un’altra ammissione fa invece riferimento al caso Romelu Lukaku, ovvero alle conseguenze derivanti dal dietrofront del belga nelle strategie dell’ultimo mercato. Con un riflesso diretto su Edin Dzeko: “Ci siamo lasciati in maniera più civile di come sia stato raccontato. E siamo felici che sia andata così, visto quanto fatto. L’unica ripercussione della scelta di Romelu è stata la situazione di Dzeko. Noi avevamo deciso di non tenerli entrambi perché non volevamo che si portassero via spazio a vicenda: lo dico onestamente, senza quel problema di Lukaku avremmo allungato il contratto di Dzeko. Ma chiarisco subito che Thuram sarebbe arrivato comunque“.

L’ultimo aneddoto è relativo ad un accordo raggiunto nel 2019 con Rafael Leao, quando il portoghese giocava ancora nel Lille: “È vero, è stato vicino all’Inter: molto, molto vicino. Avevamo l’accordo con il Lille, un accordo trovato piuttosto velocemente in un incontro a Londra con Gerard Lopez (all’epoca presidente dei francesi, ndr). Poi non abbiamo portato avanti l’accordo e con il ragazzo non siamo neanche arrivati a parlare in maniera troppo approfondita“.

SCORRI SCHEDE>>>