Analisi

Le tre cose che già sappiamo sul primo mercato di Oaktree

La stagione calcistica dell’Inter è terminata e adesso si aprono definitivamente le porte sulla nuova era Oaktree, diventato proprietario del club nerazzurro da meno di una settimana. Il fondo californiano è già stato in Italia tramite alcuni esponenti (Alejandro Cano e Katherine Ralph), ma questa settimana sarà cruciale poiché si terranno diversi incontri volti a programmare – fra le altre cose – anche le linee guida sul prossimo calciomercato.

La prima sessione estiva di Oaktree partirà all’insegna della continuità dirigenziale, quindi con gli uomini di riferimento quali Marotta e Ausilio che rimarranno in sella. L’amministratore delegato e il direttore sportivo hanno già chiuso due operazioni negli scorsi mesi, quelle che porteranno Piotr Zielinski e Mehdi Taremi a Milano dal 1° luglio. L’Inter parte dunque da un vantaggio competitivo rispetto alle altre, dato dalla capacità di muoversi in anticipo ma anche dalla solidità di una guida tecnica – quella di Simone Inzaghi – che si appresta a vivere il quarto anno di gestione.

La rosa nerazzurra, tuttavia, avrà bisogno di ulteriori modifiche per provare a difendere lo scudetto e prepararsi a vivere una stagione che potrebbe essere massacrante in quanto a dispendio fisico, vista l’introduzione della nuova Champions League con più partite e l’appendice del Mondiale per Club, previsto negli Stati Uniti da giugno a luglio 2025. Fra le indicazioni arrivate dietro le quinte dopo i primi incontri e diversi indizi giunti dalle interviste di tesserati interisti, andiamo a fare il punto sulle tre cose che già sappiamo sul primo mercato estivo di Oaktree.

1) Saldo di mercato

Il saldo di mercato per la prossima sessione non si discosterà da quello previsto con Steven Zhang alla guida: bisognerà chiudere in pareggio, o preferibilmente in attivo. Ciò significa che se l’Inter non vuole rinunciare a pezzi pregiati quali Lautaro, Thuram o Barella, per finanziare i nuovi acquisti dovrà usare creatività e attingere magari ai numerosi giovani calciatori in prestito. Dumfries resta l’unico vero indiziato a partire nella rosa di Simone Inzaghi, vista la situazione contrattuale e la possibilità di ricavare una cifra compresa fra i 20 e i 30 milioni. Sappiamo, comunque, che il mercato è imprevedibile: saranno contingenze e offerte a determinarne dinamiche e sviluppi. Bisognerà poi capire se ci sarà bisogno di ricorrere a delle plusvalenze entro il 30 giugno, visto che Oaktree (come d’altronde Zhang) ha l’obiettivo di portare l’Inter al pareggio di bilancio. L’orizzonte temporale previsto è, da quanto filtra, quello del 2025, ma non è escluso che gli americani possano accelerare il processo.

2) Monte ingaggi

Il monte ingaggi della squadra non salirà, dopo che nelle ultime sessioni di mercato con Suning è sceso in maniera graduale sin dal 2021. L’Inter si libererà di salari come quelli di Sanchez, Cuadrado, Klaassen, Sensi e potrebbe tentare di cedere anche Arnautovic. I nerazzurri, come detto, hanno già acquistato Zielinski e Taremi, ma soprattutto dovranno comprendere la reale posizione di Lautaro Martinez in un incontro con il procuratore Alejandro Camano, il quale viaggia spedito sulla media di (almeno) un’intervista a settimana: l’Inter gli farà presente di non poter arrivare alla doppia cifra. Meno problematica sarà la firma di Nicolò Barella, che come Simone Inzaghi ha già raggiunto un accordo di massima. I rinnovi porterebbero a una diminuzione dell’ammortamento, ma bisognerà lavorare alacremente con calcolatrice alla mano.

3) Gli indizi dalle dichiarazioni

Dopo che il cambio di proprietà è stato ufficializzato, Giuseppe Marotta si è già espresso sul futuro dell’Inter, lanciando messaggi all’insegna dell’ottimismo. Fra questi, l’ad sport ha parlato di voler “alzare l’asticella” in vista della prossima stagione e di un “fondo che dà garanzie e vuole rimanere a lungo. Non sarà toccata e fuga“. Attenti, però, all’interpretazione: alzare l’asticella non significa porsi l’obiettivo di vincere tutto, ma anche – per esempio – quello di riconfermarsi in Italia, cosa che non è riuscita nel 2021 dopo lo scudetto con Conte. In ogni caso, se un dirigente scafato come Marotta utilizza certe espressioni, è perché ha ricevuto realmente garanzie dagli americani: illudere i tifosi in questa fase sarebbe controproducente, per lui in primis. Niente smantellamenti in vista, insomma. Anche perché Oaktree non ha alcun interesse a depauperare il valore del club.

Un altro indizio è poi arrivato da Simone Inzaghi, che solo domani conoscerà Oaktree ma ha sicuramente ricevuto le prime indicazioni dalla dirigenza sui piani del fondo. Il tecnico si è detto “non preoccupato” sul rinnovo di Lautaro e ha descritto orientativamente come sarà la sessione estiva, affermando che “sicuramente cambieremo meno dello scorso anno“, pur ribadendo che qualcosa verrà fatto. Non ci sarà la rivoluzione di un anno fa, quando si avvicendarono 12 calciatori. E di certo nessuno se la aspetta. La rosa dell’Inter, tuttavia, resta migliorabile in diversi ruoli, soprattutto nell’ottica di aggiungere co-titolari, riducendo dunque il divario con le riserve.

Simone De Stefanis